Doppio rebus per le auto

Pubblicato il 19 febbraio 2007

A sei mesi dalla pronuncia della Corte di giustizia europea, che si è espressa in merito al riconoscimento della detraibilità dell’Iva senza altri limiti se non quelli legati all’utilizzo, professionisti e imprese non hanno recuperato nulla dell’Imposta indebitamente versata. Per arginare la voragine che rischiava di aprirsi sui conti pubblici, il viceministro dell’Economia, Visco, ha predisposto un provvedimento d’urgenza che blocca la corsa ai rimborsi in compensazione con i modelli F24, determinando un’apposita procedura di accesso ai rimborsi stessi “spostata” nel tempo. Vengono così previste due strade per recuperare l’Imposta: una forfettaria e una analitica. La prima che consente il recupero in misura percentuale sulla base di valori fissati dalle Entrate secondo i differenti settori di attività del contribuente. La seconda che consente di discutere con il Fisco i valori prefissati e di poter chiedere anche il 100% del recupero dell’imposta, previa presentazione di tutta la documentazione. Per i rimborsi viene fissata la data del 15 aprile 2007, termine non più a pena di decadenza. Per la presentazione delle istanze manca, però, ancora il modello che doveva essere fornito dalle Entrate già alla fine dello scorso anno. Per la definizione delle percentuali di detraibilità da attribuire ai vari settori si attende che decida se e quale percentuale riconoscere all’Italia: quindi, dipende da questa decisione la soglia di detraibilità “minima” da riconoscere ai contribuenti.

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