La Corte di cassazione, con la sentenza n. 48483 del 30 dicembre 2008, ha accolto il ricorso presentato dalla Procura di Sanremo contro la decisione del Tribunale delle libertà che aveva sostituito la misura degli arresti domiciliari, impartita ad un uomo denunciato per maltrattamenti e molestie nei confronti della ex coniuge, con l'allontanamento dal paese dove si era rifugiata la moglie per sfuggire alle persecuzioni dell'ex e per evitare di incontrarlo. Secondo i giudici di legittimità, in particolare, il giudice del riesame ha trascurato la circostanza che “il trasferimento della parte offesa presso la famiglia di origine è stato non il frutto di una libera scelta di costei, ma l'unico modo di sottrarsi alle violenze fisiche e psicologiche dell'ex coniuge, abbandonando per giunta la sua attività lavorativa, che svolgeva unitamente all'indagato nell'ex casa coniugale, sua unica fonte di reddito, di guisa che la tutela apprestata dal tribunale, lungi dal garantire l'accertata pericolosità sociale dell'indagato, si ritorce inevitabilmente contro la persona offesa, limitandone oltre il necessario la libertà”.
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