Domanda determinata più domanda indeterminabile rendono la causa di valore indeterminabile
Pubblicato il 04 agosto 2011
Per la Cassazione – sentenza n.
16318 del 26 luglio 2011 - in una causa nella quale l'attore indichi con precisione l'ammontare del suo credito risarcitorio e chieda che quell'ammontare gli sia attribuito dal giudice, la formula di gergo forense
“o quell'altra maggiore o minore che risulterà in corso di causa” ha natura di clausola di stile ed è inidonea a trasformare il valore della causa, il quale resta delimitato dalla somma specificata, non potendo la causa essere considerata di valore indeterminabile.
Qualora, in ogni caso, l'attore proponga una pluralità di domande, alcune di valore indeterminabile e una, di risarcimento del danno, di valore determinato, esse si cumulano tra loro e la causa va ritenuta di valore indeterminabile ai fini della determinazione dello scaglione per la liquidazione degli onorari di avvocato.