Dl sviluppo e novità in materia di giustizia
Pubblicato il 28 giugno 2012
Con la pubblicazione e la contestuale entrata in vigore del
Decreto legge sviluppo n. 83/2012, diventano operative, a partire dal 26 giugno 2012, anche le norme ivi contenute in materia di Giustizia.
Tra queste misure, si rammenta la previsione del filtro in appello con cui valutare, in via preliminare rispetto alla trattazione, la non ragionevole fondatezza del gravame. Il filtro non si applica ai procedimenti che abbiano seguito il rito sommario di cognizione ed a quelli per i quali è prevista la partecipazione del pubblico ministero.
Altra novità concerne il procedimento per il riconoscimento degli indennizzi ai sensi della Legge Pinto, procedimento che si svilupperà in due fasi, di cui una monocratica, attivata mediante ricorso al giudice, ed una eventuale per l’opposizione al decreto del giudice che sarà di competenza della corte di appello in composizione collegiale. La durata massima dei processi – viene sancito nel Decreto Sviluppo – non potrà superare i sei anni mentre l'importo dell'indennizzo per ciascun anno sarà quantificabile in una somma che va dai 500 ai 1.500 euro per anno.
Le dette disposizioni – cita il testo del provvedimento - si applicano ai giudizi introdotti con ricorso depositato o con citazione di cui sia stata richiesta la notificazione dal trentesimo giorno successivo a quello di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto legge medesimo.
Avvocati e magistrati, nel frattempo, non appaiono molto sodisfatti delle nuove norme e si riservano una imminente presa di posizione ufficiale in proposito.