DL Sostegni in conversione. Proposte del Cndcec

Pubblicato il 09 aprile 2021

In merito ai ristori per Covid, per una maggiore equità nell’erogazione dei contributi, falsati dagli errati criteri adottati con i provvedimenti emergenziali dello scorso anno, sarebbe auspicabile determinare una sorta di conguaglio dei contributi spettanti.

E’ la proposta inoltrata dai commercialisti nel corso dell’audizione sulla conversione in legge del Decreto Sostegni presso le Commissioni riunite programmazione economica, bilancio, finanze e tesoro del Senato.  

Il conguaglio, tenendo conto dei contributi già ricevuti, consentirebbe di riconoscere a ciascun soggetto un importo a titolo definitivo in base al più congruo criterio del calo del fatturato medio mensile del periodo da marzo a dicembre 2020 rispetto al fatturato medio mensile del 2019, senza pregiudicare la spettanza dei contributi già erogati.

Merito del DL Sostegni il superamento dei codici Ateco

Secondo il consigliere nazionale Cndcec, Gilberto Gelosa, costituisce un merito del Decreto Sostegni aver superato la logica dei codici Ateco o del calo del fatturato realizzato in un solo mese dell’anno rispetto a quello dell’anno precedente, ma ancor di più aver aperto all’erogazione verso i professionisti ordinistici, finora esclusi dal contributo a fondo perduto.

Purtroppo, rimane il fatto che i ristori finora arrivati non sono sufficienti a risarcire del tutto gli operatori economici delle rilevanti perdite subite per effetto delle ricadute economiche provocate dalla pandemia.

Società di comodo: disapplicazione

Proseguono i commercialisti proponendo di modificare le norme riguardanti le società di comodo e in perdita sistematica affinchè ne venga esclusa l’applicazione per il periodo di imposta in corso alla data del 31 dicembre 2020, per limitare le gravi ricadute economiche provocate dalla pandemia sulla quasi totalità delle attività economiche esercitate.

Tale misura non avrebbe pesanti ripercussioni tenendo conto che le attività che non sono state toccate dalla pandemia realizzeranno, molto probabilmente, “ricavi e redditi superiori agli importi minimi presunti dalla normativa in materia, con conseguente inapplicabilità della stessa anche in mancanza della proposta disposizione”.

Udienze processuali

Altro tasto toccato nell’audizione, da parte dei commercialisti, riguarda lo svolgimento dei processi tributari; sono ancora molte le Commissioni tributarie che non hanno applicato le norme per la tenuta delle udienze in videoconferenza.

Sarebbe utile intervenire sulle disposizioni emanate riguardanti la disciplina emergenziale.

Ammortizzatori sociali

Con riferimento alle disposizioni sugli ammortizzatori sociali, si rileva che, nonostante l’implementazione del flusso telematico “UniEmens-Cig”, non si è intervenuti sui termini di invio delle domande e dei dati di pagamento né sulle conseguenze del loro superamento.

Pertanto, in attesa che venga previsto un unico ammortizzatore ed una semplificazione della procedura di Cig, sarebbe opportuno eliminare il termine perentorio e quindi la decadenza in caso di ritardo nell’adempimento, stabilendo un regime sanzionatorio, meglio se progressivo, per la tardività della presentazione.

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