Dl Ristori in Gazzetta Ufficiale, indennizzi entro metà novembre

Pubblicato il 29 ottobre 2020

Il nuovo pacchetto di misure a sostengo di imprese, lavoratori e famiglie duramente colpiti dalla ripresa dei contagi da Covid-19, che hanno spinto il Governo ad adottare una nuova stretta, ha trovato la sua ufficialità nell’edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale n. 269 del 28 ottobre 2020.

Il Decreto legge n. 137/2020, recante “Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19”, entra in vigore da oggi 29 ottobre.

Dl Ristori: dalla proroga della Cig ai nuovi esoneri contributivi

Tra le misure più attese si ricordano:

Il provvedimento è poi intervenuto nuovamente in materia di risoluzione del rapporto di lavoro per motivi economici, slittando la scadenza del divieto al 31 gennaio 2021, termine che coincide, al momento, con la fine dello stato di emergenza.

Lo stabilire una nuova data certa per tutti i datori di lavoro ha fatto venire meno tutti quei dubbi che negli ultimi giorni erano stati sollevati, visto che le precedenti disposizioni normative in materia di divieto di licenziamento avevano creato diverse categorie di datori di lavoro, per i quali il limite operava a scadenze variabili.

Pertanto, ora, almeno fino al 31/12/2021:

Tuttavia, il decreto legge n. 137/2020 ha mantenuto ferma la disciplina prevista dall’art. 14 del DL 104/2020 per quanto riguarda le eccezioni al divieto di licenziamento.

Dl Ristori. Proroga del credito d’imposta per i canoni di locazione e di affitto d’azienda

Viene prorogato il credito d’imposta per i canoni di locazione e di affitto d’azienda, previsto dall’articolo 28 del Dl 34/2020, per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, ma cambia il meccanismo di attribuzione del tax credit: non più riconoscimento generalizzato a tutte le attività produttive che utilizzano un immobile mediante contratto di affitto o affitto d’azienda, ma, per i prossimi mesi, riconoscimento solo agli specifici settori danneggiati dalla sospensione dell’attività ex Dpcm 24 ottobre 2020.

Il ristoro, dunque, è riconosciuto alle imprese con attività sospesa, indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta.

L’elenco dei settori che potranno usufruire del credito d’imposta viene riportato nella tabella all’Allegato 1 al Decreto e comprende ad esempio palestre, piscine, sale giochi, cinema, teatri ecc..

Dl Ristori. Contributi a fondo perduto, come effettuare i calcoli

Il punto centrale del provvedimento restano gli aiuti a fondo perduto per un ammontare superiore a 5 miliardi di euro.

L’Esecutivo punta tutto sulla celerità di tali ristori per le categorie principalmente colpite dalla ripresa diffusione del virus.

Chi ha già ottenuto il contributo previsto dal Decreto Rilancio non dovrà presentare una nuova domanda, saranno ammesse anche le attività con ricavi o compensi oltre 5 milioni e nessun requisito di calo di fatturato è richiesto a chi ha iniziato l’attività nel 2019.

In pratica, il contributo sarà accreditato dall’Agenzia delle Entrate direttamente sul conto corrente dei beneficiari, seguendo una delle due alternative possibili:

L’importo del nuovo ristoro viene calcolato applicando un coefficiente “settoriale” all’importo determinato secondo i criteri individuati dall’articolo 25 del Decreto Rilancio.

Le attività ammesse sono quelle con codici ATECO riportati in allegato al nuovo decreto. Il moltiplicatore potrà variabile da un minimo del 100% ad un massimo del 400%.

150 mila euro è il valore massimo riconosciuto per ogni beneficiario, tranne che nel settore alberghiero, dove il tetto viene riferito alle singole unità produttive.

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