Maggiori possibilità per i contribuenti di poter tornare a pagare a rate i debiti con il Fisco. Ciò grazie alla riformulazione dell'emendamento bipartisan al Decreto legge enti locali (n. 113/2016 ) che è stato approvato in commissione bilancio alla Camera.
La proposta di modifica presentata da Castricone e Palese, accolta nel testo finale dell'emendamento, riformulato rispetto a quelli esaminati nei giorni scorsi, prevede sostanzialmente la possibilità di essere riammessi ai piani con Equitalia per tutti i contribuenti decaduti alla data del 1° luglio 2016. Il beneficio è riconosciuto per le dilazioni concesse sia prima che dopo l’entrata in vigore del decreto attuativo sulla riforma della riscossione (Dlgs 159/2015), cioè il 22 ottobre 2015.
Si potrà nuovamente rateizzare fino ad un massimo di 72 rate, aumentabili in caso di dimostrazione del peggioramento della situazione economica ma sempre se è garantita la solvibilità, e anche nel caso in cui le “mensilità” dovute non sono state ancora saldate.
Potranno ottenere un nuovo piano di rateazione anche i debitori decaduti dal pagamento dilazionato delle somme dovute all'Agenzia delle Entrate a seguito di acquiescenza o accertamento con adesione (strumenti deflattivi del contenzioso), a condizione che il debitore sia decaduto dal beneficio tra il 16 ottobre 2015 e il 1° luglio 2016. Non è necessario saldare le rate non pagate al momento della domanda.
La nuova richiesta di rateazione dovrà essere presentata, a pena di decadenza, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Dl enti locali. Si ricorda che il provvedimento che ha ottenuto il via libera di Montecitorio passerà ora al Senato.
Inoltre, nell'emendamento approvato viene elevata da 50mila a 60mila euro la soglia entro cui è possibile richiedere la dilazione senza dover dimostrare la situazione di temporanea difficoltà. In altri termini, ottenere da Equitalia la rateazione con semplice domanda, presentabile anche online, senza dover documentare la condizione di difficoltà economica.
Il 19 luglio si è tenuta anche una riunione tecnica della conferenza Stato-città, nella quale il Governo ha respinto le richieste di proroga delle scadenze del 31 luglio: data entro la quale le giunte degli enti locali devono presentare ai consigli il documento unico di programmazione (Dup) e Province e Città metropolitane devono chiudere i loro bilanci preventivi di quest’anno.
Nell'ambito del confronto Governo enti locali sono state definite anche le prossime tappe come, per esempio, quella che fissa al 31 agosto l’approvazione dei nuovi fabbisogni standard per così definire entro fine anno i numeri del fondo di solidarietà comunale. Per quanto riguarda, invece, l'approvazione dei preventivi locali, per il 2017 la data è stata fissata al 28 febbraio per ritornare nei termini ordinari del 31 dicembre a partire dal 2018.
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