La sezione tributaria della Cassazione, con sentenza n. 22557 del 2008, ha riconosciuto, a ogni titolare di immobile, la facoltà di chiedere, in modo mirato e specifico, una diversa classificazione catastale e, dunque, una diversa rendita del bene. Con la decisione la Corte ha manifestato di non condividere la tesi dell'amministrazione finanziaria secondo cui la revisione del classamento catastale potrebbe avvenire solo attraverso una misura “generale” estesa ad un prefissato comparto nel quale le mutazioni si sono verificate.
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