Scade il 30 giugno prossimo il termine entro il quale i soggetti interessati devono inviare, in via telematica all’Agenzia delle Entrate, la dichiarazione contenente i ricavi percepiti nell’anno solare precedente e i dati relativi all’imposta sui servizi digitali dovuta e versata per il 2021.
L’Imposta sui servizi digitali, o Digital tax, va a colpire:
la pubblicità digitale su siti e social network;
l’accesso alle piattaforme digitali;
i corrispettivi percepiti dai gestori di tali piattaforme;
la trasmissione di dati “presi” dagli utenti.
La tassa è dovuta dagli esercenti attività d’impresa che, nel corso dell’anno solare precedente a quello in cui sorge il presupposto impositivo:
realizzano ovunque nel mondo, singolarmente o congiuntamente a livello di gruppo, un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a euro 750.000.000;
percepiscono nel medesimo periodo, singolarmente o congiuntamente a livello di gruppo, un ammontare di ricavi da servizi digitali non inferiore a euro 5.500.000 nel territorio dello Stato.
Le modalità e le istruzioni per il versamento della Digital tax sono state fissate con il provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate prot. n. 13185 del 15 gennaio 2021.
La dichiarazione dell’imposta sui servizi digitali deve essere trasmessa annualmente all'Agenzia delle Entrate in via telematica, in proprio per i contribuenti con abilitazione telematica, oppure per il tramite di intermediari, entro il 30 giugno di ciascun anno.
La dichiarazione dell’imposta sui servizi digitali deve essere fatta utilizzando il modello DTS.
Il modello si compone delle seguenti sezioni:
All'interno del Quadro DT debbono essere indicati, per l'anno solare a cui il modello si riferisce, i dati relativi alle operazioni per le quali è dovuta l'imposta. Il Quadro presenta tre righi (DT1, DT2 e DT3), in cui i dati sui ricavi vanno suddivisi sulla base dei servizi imponibili che sono stati prestati dal contribuente.
Nel Quadro DG, “Società designanti”, la società designata indica il codice fiscale delle singole società designanti, avendo cura di aver prima barrato nel frontespizio la casella “Società designata” nel riquadro “Società del gruppo nominata”. Nel caso in cui le società designanti siano “non residenti” si dovrà compilare anche il campo relativo al “Codice Stato estero”.
Con il modello DTS è possibile richiedere anche il rimborso della Digital tax, nel caso l'imposta sia stata pagata in eccesso, o riportare l'eventuale credito all'anno successivo.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".