Detrazione 36%, è caos sulle fatture

Pubblicato il 28 aprile 2007

Tra i dubbi interpretativi circa gli adempimenti da effettuare in sede di dichiarazione dei redditi, in particolare dei 730, professionisti e Caf si trovano ad affrontare quelli relativi all’indicazione del costo della manodopera nelle fatture emesse fino al 3 luglio 2006, ma pagate successivamente a tale data, e il computo del limite massimo della detrazione stabilito in 48.000 euro. Ai sensi dell’articolo 35, comma 19, del Dl 223/2006 la detrazione d’imposta del 36% delle spese sostenute a decorrere dal 4 luglio 2006, spetta a condizione che il costo della relativa manodopera venga evidenziato in fattura. Il successivo comma 20 specifica che il nuovo obbligo trova applicazione in relazione alle “spese sostenute” a decorrere dalla data del 4 luglio 2006. L’importo massimo di spesa per cui è possibile fruire dell’agevolazione Irpef (48mila euro) va riferito alla singola unità immobiliare e non più ad ogni persona fisica che abbia sostenuto la spesa. Perciò, se il contribuente ha già sostenuto spese detraibili, egli potrà assommare, ad esse, le spese di ristrutturazione sulle parti comuni però solo fino a concorrenza dei 48.000 euro.

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