Depositati dai relatori gli emendamenti al decreto semplificazioni fiscali

Pubblicato il 30 marzo 2012 É stato depositato al Senato un pacchetto di emendamenti, dei relatori Antonio Azzollini e Mario Baldassari, al decreto semplificazioni fiscali, che sarà oggetto di voto il 2 aprile 2012.

Per effetto di uno di essi, i crediti vantati dalle imprese nei confronti dello Stato e degli enti locali potranno essere ceduti, con procedura anche telematica, pro-solvendo, previa certificazione da parte delle pa, alle banche che anticiperanno gli importi. Con la clausola pro-solvendo, ex articolo 1267 del C.c., viene garantita la solvenza del debitore ceduto: se il debitore non paga il cessionario si rifà sul cedente. La clausola permette di incassare l’intero ammontare, se il credito fosse ceduto pro-soluto varrebbe di meno. Nel contempo, sempre per i crediti vantati dalle imprese, viene accordato subito agli enti locali un miliardo dei fondi già previsti dal decreto liberalizzazioni.

Altre modifiche riguardano:

- l’Imu, che verrà abbassata per varie categorie di edifici, come quelli storici (che, però, vedranno la cancellazione dei benefici fiscali di cui sinora avevano goduto per tutte le altre imposte), i terreni agricoli e di montagna (gli agricoltori vedranno ridotto l'acconto di giugno al 30% e l'esenzione per i capannoni ubicati nei Comuni di montagna oltre i 1.000 metri), le casse popolari e gli edifici inagibili;

- i costi relativi a fatti e atti qualificabili come reato, che non saranno deducibili non solo quando il Pm abbia esercitato l'azione penale, ma anche quando il giudice abbia disposto il giudizio o sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione;

- la deducibilità dei canoni delle locazioni finanziarie, non più vincolata alla durata minima contrattuale ma al periodo di ammortamento a fini fiscali (per beni materiali strumentali all'attività d'impresa il periodo potrà essere non inferiore ai 2/3 dell'ammortamento).

A proposito di Imu, i Comuni potranno fissare le aliquote entro il 30 settembre anziché entro il 30 giugno e non saranno più costretti a versare allo Stato il gettito prodotto dai propri immobili.
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