Il Consiglio dei Ministri, in data 23 settembre 2017, ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (DEF), che contiene la composizione della prossima Manovra finanziaria che sarà presentata in Parlamento entro il 20 ottobre.
Nella Nota vengono evidenziati i recenti effetti positivi delle riforme strutturali e degli interventi di politica economica messi in atto dal Governo negli ultimi anni e, di conseguenza, aggiornate le stime sul quadro macroeconomico per l’anno in corso e il triennio successivo, oltre che gli obiettivi programmatici rispetto a quelli contenuti nel DEF dell’aprile scorso.
In un quadro economico in miglioramento, ma senza eccessivi entusiasmi, con una crescita stimata all’1,5% per 2017, 2018 e 2019, il Governo si appresta a varare una Manovra da 20 miliardi, di cui 15,7 miliardi destinati a cancellare gli aumenti Iva e gli altri ripartiti quasi equamente tra rifinanziamento dei contratti per il pubblico impiego e misure per la crescita.
Nella Nota di aggiornamento, infatti, rispetto a quanto previsto nel mese di aprile, l'Esecutivo mette in evidenza una crescita più forte delle attese (l'1,5% di crescita del Pil rispetto all'1,1% approvato in primavera) e un debito in calo a partire dal 2017, con un spazio di 10 miliardi di maggior deficit a disposizione per la prossima legge di Bilancio.
Proprio il debito pubblico, infatti, anche al netto del sostegno al sistema bancario, quest'anno è destinato per la prima volta a scendere, così da passare dal 132% sul Pil stimato dall'Istat per il 2016 al 131,6% nel 2017 e al 129,9% nel 2018.
Per il Premier Gentiloni si tratta sicuramente di numeri positivi, anche frutto dell'impegno messo nel rispetto delle regole europee, tanto da commentare: “non è il momento di buttare alle ortiche gli impegni profusi in questi anni, ma dobbiamo prendere atto che il percorso ha dato i suoi frutti”.
Anche il Ministro dell'Economia Padoan, solitamente molto prudente, si è espresso ritenendo che “un certo ottimismo è giustificato” e che le prossime scelte sulle nuove misure si potranno concentrare solo su “alcune priorità selezionate” a meno che non vengano trovare coperture aggiuntive, che però non potranno far ricorso ad altro deficit e nemmeno bloccare la ripresa in corso.
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