Il Governo ha varato, nella seduta del 9 aprile 2019, il Documento di Economia e Finanza 2019 (DEF) contenente le linee guida della politica di bilancio e di riforma per i prossimi tre anni.
Il documento è strutturato in tre sezioni:
In merito ai principali indicatori economici e di finanza pubblica, a seguito delle mutate condizioni interne ed esterne, la proiezione di crescita tendenziale per il 2019 è stata ridotta allo 0,1 per cento, mentre il deficit di quest’anno è stimato al 2,4 per cento del Pil. Negli anni successivi sarà avviato un percorso di graduale riduzione che dovrebbe portarlo all’1,5 per cento nel 2022.
Circa gli investimenti pubblici del prossimo triennio, si prevede che dal 2,1 per cento del Pil registrato nel 2018 si arrivi al 2,7 per cento nel 2022.
Il Governo, per contrastare il rallentamento della crescita, fa leva su crescita, innovazione, infrastrutturazione sociale e aumento di competitività del sistema produttivo.
Le azioni:
Sono allo studio, si legge nel comunicato del Governo del 9 aprile 2019, l’introduzione di un salario minimo orario per i settori non coperti da contrattazione collettiva e la previsione di trattamenti congrui per l’apprendistato nelle libere professioni.
Si continuerà a porre in essere strumenti per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e gli adempimenti burocratici, anche attraverso la digitalizzazione; spazio anche all’innovazione tecnologica e alla ricerca, alla diffusione della banda larga, allo sviluppo della rete 5G e al rilancio della politica industriale dell’Italia.
Uno sguardo anche alle famiglie: si prosegue verso l’alleggerimento del carico fiscale e la destinazione di maggiori risorse a favore delle famiglie, con particolare riguardo a quelle numerose e con componenti in condizione di disabilità.
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