Il governo Gentiloni ha approvato, nella seduta del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2018, il DEF 2018 (Documento di Economia e Finanza). Come era stato annunciato, il governo uscente ha varato un documento ”tecnico”, in attesa che il nuovo esecutivo si insedi e dia seguito alle proprie scelte di finanza pubblica. Lo ha sottolineato anche il ministro Padoan: “Il DEF approvato oggi si limita alla descrizione dell'evoluzione economico-finanziaria internazionale, all’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche per l'Italia e del quadro di finanza pubblica tendenziale che ne consegue. Spetterà al nuovo esecutivo la scelta delle politiche che determineranno il nuovo quadro programmatico”.
Il documento è composto da tre sezioni:
Nel Def 2018 viene comunque apprezzato il lavoro di risanamento effettuato dall’esecutivo in questi anni: il debito pubblico in rapporto al PIL è stato stabilizzato a partire dal 2015, mentre il deficit è sceso costantemente dal 3,0% del PIL al 2,3% del 2017 (1,9% al netto degli interventi straordinari a tutela del risparmio e del credito). Si è rilevato un sostegno costante alla crescita con quattro anni consecutivi di progressi del PIL dallo 0,1% del 2014 all’1,5% del 2017.
Anche il tasto dolente della disoccupazione ha conseguito segni positivi: si è passati dal 13,0% del novembre 2013 all’11,2 del 2017, mentre il numero di occupati è aumentato di quasi 1 milione di unità dal punto più basso della crisi nel settembre 2013, di cui oltre la metà con contratti a tempo indeterminato.
Il quadro tendenziale prevede:
Il debito pubblico è previsto in discesa: 130,8% del PIL nell’anno in corso e 128% l’anno prossimo.
Una spinta alla crescita economica verrà dagli investimenti privati – in crescita grazie al miglioramento del clima di fiducia, della funzionalità dell’ambiente economico e delle agevolazioni fiscali – dall’accelerazione dei consumi privati, da un recupero degli investimenti pubblici in valore assoluto e in misura minore dalle esportazioni nette.
Dopo la fase di sperimentazione, il DEF 2018 contiene gli “Indicatori di benessere equo e sostenibile”: si tratta di 12 indicatori di diverse aree che caratterizzano la qualità della vita dei cittadini relative a disuguaglianza, istruzione, salute, ambiente, sicurezza, etc.
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