Decreto Sud approvato in via definitiva dalla Camera

Pubblicato il 02 agosto 2017

Il decreto n. 91/2017 “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno” diventa legge. Dopo la fiducia richiesta la scorsa settimana dal Senato, anche la Camera ha blindato il provvedimento con un ulteriore fiducia prima di esprimersi in senso positivo.

Con il voto finale di 276 si’ e 121 no, il provvedimento diventa così ufficialmente legge dello Stato, introducendo speciali agevolazioni nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Diversi gli ambiti di intervento delle nuove disposizioni: dalla misura denominata “Resto al sud”, all'istituzione delle zone economiche speciali (ZES), agli interventi mirati per sostenere i terreni colpiti dal terremoto dell'agosto 2016, alla riqualificazione e ricollocazione di lavoratori coinvolti in situazioni di crisi, fino ad alcuni interventi mirati a far ripartire gli investimenti nel Mezzogiorno.

Gli stanziamenti a sostegno del Mezzogiorno

Nello specifico, si prevede un finanziamento fino a 1.250 milioni di euro dedicati ai nuovi giovani imprenditori under 35 (“Resto al Sud”); 50 milioni di euro per favorire gli imprenditori agricoli under 40; circa 200 milioni di euro per le ZES; 40 milioni di euro per favorire le politiche attive del lavoro nel Mezzogiorno e 150 milioni di euro per il sostegno amministrativo agli enti locali.

Resto al Sud

L'articolo 1 del decreto disciplina la particolare misura agevolativa denominata “Resto al Sud”, che si rivolge ai giovani del Mezzogiorno che intendono avviare, o abbiano già avviato, attività di impresa, ma non dispongono di mezzi finanziari propri.

L'incentivo vuole premiare chi ha buone idee imprenditoriali offrendogli gli strumenti per realizzarle.

Ciascun giovane di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che risiede nelle Regioni sopra indicate o che vi trasferisca la residenza entro 60 giorni dalla presentazione della domanda e che mantenga la residenza per tutta la durata del finanziamento, riceverà i mezzi finanziari per avviare una propria attività.

Il bonus consiste in un finanziamento fino ad un massimo di 50mila euro (estensibile fino a 200 mila euro, nel caso di un progetto presentato da 5 giovani imprenditori), di cui il 35% a fondo perduto ed il restante 65% sotto forma di un prestito a tasso zero. Tale prestito sarà rimborsabile in otto anni, di cui i primi due di pre ammortamento.

A supporto di questo processo di crescita interverranno azioni di accompagnamento da parte di Enti pubblici, Università e associazioni del terzo settore.

Coloro che saranno in grado di produrre progetti credibili e sostenibili, riceveranno il pieno aiuto dello Stato, in un rapporto di responsabilità reciproca.

Altre novità

Durante il passaggio in Commissione bilancio, il provvedimento si è arricchito di alcune novità. Nello specifico, nel testo licenziato dal Governo c'è l'ulteriore proroga dell'iperammortamento che sposta in avanti di due mesi (dal 31 luglio al 30 settembre 2018) il termine entro cui devono essere effettuati gli investimenti in beni strumentali ad alto contenuto tecnologico per la digitalizzazione della produzione secondo il modello di Industria 4.0 in modo da poter sfruttare l'agevolazione.

Un'altra modifica accolta in sede di conversione in legge è quella che riguarda le diverse proposte presentate per le aree del Centro Italia colpite lo scorso anno dal terremoto, come, per esempio, lo stanziamento di ulteriori 100 milioni a valere sui Fondi europei per la rimozione delle macerie.

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