Decreto Rilancio, si allarga il congedo parentale

Pubblicato il 13 maggio 2020

Prorogato il congedo parentale introdotto dal “Decreto Cura Italia” (D.L. n. 18/2020, convertito con modificazioni in L. n. 27/2020), per un periodo fino a 30 giorni. La tutela riguarda i genitori lavoratori dipendenti del privato con figli di età non superiore a 12 anni. L’indennità è pari al 50% della retribuzione (come nella prima versione del congedo parentale speciale).

In alternativa è possibile fruire del bonus baby sitter, pari a 1.200 euro, per chi non l’ha ancora ottenuto. Il voucher potrà essere speso anche per i centri estivi e i servizi integrativi all’infanzia.

Le novità sono state inserite nella bozza del “Decreto Rilancio”. Ecco in dettaglio le altre novità in favore di lavoratori, famiglie e imprese.

Decreto Rilancio, in arrivo il Reddito di emergenza

È stato istituito il “Reddito di emergenza” per i nuclei familiari più bisognosi, in possesso di un valore del patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2019 inferiore a una soglia di euro 10.000, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di euro 20.000.

L’importo, che varia da 400 euro a 800 euro, verrà erogato in due mensilità entro il mese di giugno.

Decreto Rilancio, bonus domestici

Tutela economica anche per i lavoratori del settore domestico (quali colf e badanti), rimasti fuori dal “bonus 600 euro” introdotto dal “Decreto Cura Italia”. Questi ultimi, infatti, potranno ora accedere – per i mesi di aprile e maggio 2020 – a un bonus di 500 euro. A tal fine è necessario che il lavoratore abbia in essere, alla data del 23 febbraio 2020, un rapporto di lavoro di almeno 10 ore di lavoro a settimana e sia non convivente con il datore di lavoro.

Decreto Rilancio, proroga del bonus 600 euro

Proroga automatica del “bonus 600 euro”, per il mese di aprile, in favore dei lavoratori dipendenti e autonomi che hanno fruito del predetto incentivo nel mese di marzo. In particolare, si tratta di:

Il bonus salirà a 1.000 euro nel mese di maggio, esclusivamente se i lavoratori abbiano subito una riduzione di almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.

Si amplia, inoltre, la platea dei percettori delle indennità previste dal “Decreto Cura Italia”. Possono accedervi anche: i lavoratori intermittenti, gli occasionali, i lavoratori incaricati delle vendite a domicilio e tutti gli stagionali.

Decreto Rilancio, CIG in due tranche

Nel “Decreto Rilancio” sono contenute anche le tutele per gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro. Al tal fine, sono previste ulteriori 9 settimane di CIG da fruire probabilmente in due step:

Si ricorda, inoltre, che il ricorso agli ammortizzatori è possibile anche nelle ipotesi di sospensione e riduzione attività per prevenzione della diffusione dell'epidemia nei luoghi di lavoro (es. sanificazione).

Sul punto, il Governo sta sciogliendo gli ultimi dubbi circa la dote finanziaria da destinare alle integrazioni salariali. Infatti, i 5 miliardi di euro stanziati a tal fine nel “Decreto Cura Italia”, si sono in realtà rilevati insufficienti. Dunque, serviranno dai 3 ai 5 miliardi per puntellare le coperture finanziarie.

Decreto Rilancio, licenziamenti revocabili

Infine, il “Decreto Rilancio” ha previsto anche la possibilità di revocare i licenziamenti effettuati dal 23 febbraio al 17 marzo 2020. Nello specifico, tutti i datori di lavoro, piccoli e grandi, possono ripristinare senza soluzione di continuità, né oneri e sanzioni, i rapporti fatti cessare per giustificato motivo oggettivo in tale periodo, probabilmente a motivo del Coronavirus, a patto di richiedere l'intervento di cassa integrazione salariale (Cigo, Asso, Cigd) a favore dei lavoratori interessati.

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