Decreto Dignità, le dichiarazioni del Ministro del Lavoro

Pubblicato il 06 luglio 2018

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, con comunicato stampa del 4 luglio 2018 in cui si annunciava l’approvazione del "Decreto Dignità", si è dichiarato molto contento perché con il provvedimento in questione, che licenzia il Jobs Act, viene dato un colpo mortale al precariato ed alla burocrazia nonché alla pubblicità del gioco d'azzardo.

Sul sito ministeriale le slide di presentazione del Decreto.

E’ stato tenuto, invece da parte, per il momento la disciplina del lavoro dei riders.

Il Decreto Dignità – continua il comunicato - interviene più in generale nella lotta al precariato introducendo una stretta sui contratti a termine, dove si passa da 36 mesi a 12 mesi, per i contratti senza causale e per un massimo di 24 mesi, se prorogati, oltre allo stop dei licenziamenti selvaggi, con l'aumento del 50% di indennizzo per i licenziamenti ingiusti sino a 36 mensilità.

Sul fronte economico sono state introdotte contemporaneamente semplificazioni per i contribuenti e per le imprese che operano nella legalità, nel rispetto dello Stato, e forti limitazioni all'uso improprio di risorse pubbliche per il sostegno all'imprenditoria.

Concludendo il suo intervento il Ministro ha sottolineato come "con il Decreto Dignità, per lo Stato, le persone tornano a essere persone, non più numeri, indici, bancomat: via quindi al redditometro, alle comunicazioni intermedie per lo spesometro e allo split payment per le partite IVA".

Forti misure di contrasto sono, inoltre, state inserite nel Decreto per offrire tutela dalla concorrenza sleale provocata dalla globalizzazione.

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