Decreto “clima”, incentivi per spingere verso una crescita sostenibile
Pubblicato il 19 settembre 2019
Atteso, oggi 19 settembre, in Consiglio dei ministri il cosiddetto decreto legge “clima”, insieme ad un altro schema di Dl per l'attribuzione delle funzioni del turismo e del commercio estero, rispettivamente ai ministeri dei beni e delle attività culturali e degli affari esteri.
Al centro della strategia politica del nuovo governo Conte, infatti, si pone proprio l’obiettivo del riconoscimento nella nostra Costituzione del valore della sostenibilità e del diritto delle nuove generazioni a ricevere una società sostenibile.
Si vorrebbe, infatti, apportare una modifica all’articolo 2 della Costituzione, con la quale verrebbe allargata la portata della norma (riconoscimento diritti inviolabili dell’uomo), che arriverebbe a richiedere l’adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica e sociale “anche nei confronti delle generazioni future”.
Secondo le anticipazioni, la bozza del nuovo decreto legge, che si comporrebbe di 14 articoli, prevede una serie di misure proprio orientate in tal senso.
“Green New Deal”: piano dedicato al contrasto dei cambiamenti climatici
Tra le misure pensate dal Governo Conte-2 per la sostenibilità come principio costituzionale e per poter valutare l’impatto degli investimenti in termini economici, sociali e ambientali si trovano le seguenti:
- un contributo pari al 20% del costo di acquisto di prodotti sfusi e alla spina, privi di imballaggi primari o secondari, per ridurre la produzione di imballaggi per alimentari e detergenti. Il bonus assume la forma di un credito d'imposta riconosciuto agli esercenti che acquistano tali beni, e copre un massimo annuale di 10 mila euro a beneficiario, nel limite complessivo di 10 milioni l'anno per il triennio 2020/22. Esso spetterà solo a condizione che i prodotti siano stati effettivamente venduti nell'esercizio economico o professionale. Inoltre, non sarà cumulabile con il credito d'imposta, pari al 36% delle spese sostenute per l'acquisto di imballaggi biodegradabili o in plastica, già oggetto di riciclo;
- un bonus fino a 2mila euro per chi rottama nelle città metropolitane auto fino all'Euro 4 che potrà essere usato per i cinque anni successivi alla rottamazione solo per acquistare abbonamenti al trasporto pubblico e servizi di sharing mobility. Il titolo di spesa potrà essere utilizzato anche in favore di familiari conviventi, ma sarà revocato se, entro un biennio dalla rottamazione, il beneficiario o un suo familiare convivente acquistino, prendano in leasing o noleggino auto non a basse emissioni;
- analogo bonus fino a 2mila euro sarà riconosciuto anche ai taxisti, ai conducenti e agli autotrasportatori delle città metropolitane, che rottamano i loro veicoli Euro 4 o di categoria inferiore per acquistarne altri a basso impatto ambientale;
- a coloro che, invece, useranno sistemi ecologici per consegnare e vendere prodotti a domicilio sarà riconosciuto un credito d'imposta pari allo sconto, che praticheranno al cliente per l'acquisto, ma non superiore al 20% del costo del servizio. Il costo sarà, inoltre, interamente detraibile dal consumatore.
- una detrazione fiscale del 19% sarà riconosciuta per la spesa (fino a 250 euro) delle famiglie per il servizio di scuolabus “a ridotte emissioni”;
- prevista, inoltre, una riduzione del 10% l'anno, a partire dal 2020 e fino al progressivo annullamento entro il 2040, per tutte le spese fiscali dannose per l'ambiente, indicate nel Catalogo sussidi ambientalmente dannosi istituito presso il Ministero dell'ambiente. I sussidi da tagliare saranno di volta in volta individuati nella legge di bilancio e i relativi importi saranno destinati per metà ad uno specifico fondo, istituito presso il Mef, che dovrà finanziare interventi in materia ambientale, sussidi ambientalmente favorevoli, innovazione delle tecnologie e dei prodotti a basso contenuto di carbonio, modelli di produzione e consumo sostenibili.