Dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri lo scorso 18 febbraio, il cosiddetto decreto “Bollette” è finalmente approdato sulla Gazzetta Ufficiale n. 50 del 1° marzo 2022.
Il Decreto legge n. 17/2022, recante “misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”, ha previsto, tra le altre disposizioni, anche:
la riapertura dei termini per la rideterminazione dei valori di acquisto dei terreni e delle partecipazioni;
la proroga delle misure sui prestiti garantiti;
l’autorizzazione alla spesa per gli interventi relativi all’emergenza Covid-19;
gli aiuti mirati per il settore della microelettronica, dell’autotrasporto e automotive.
Ma la parte più consistente del provvedimento è destinato alle misure per l’efficienza energetica e la riconversione, oltre che agli altri interventi a favore delle imprese e delle utenze domestiche.
Il testo finale del decreto presenta molte novità rispetto a quello licenziato dal Governo, soprattutto per quanto riguarda le coperture finanziarie.
In totale, il valore del provvedimento ammonta a quasi 8 miliardi di euro, di cui:
circa 5,5 saranno destinati a fare fronte al caro energia;
la restante parte saranno destinati al sostegno delle filiere produttive più colpite dall’aumento dei prezzi energetici.
Delle suddette risorse finanziarie, circa 2 miliardi di euro arriveranno dal ritorno della rivalutazione dei terreni edificabili e con destinazione agricola e delle partecipazioni non negoziate in mercati regolamentati.
Tutto grazie al rialzo dell’imposta sostitutiva, passata ora al 14% rispetto a quella delll’11% prevista dall’ultima edizione del novembre 2021, da corrispondere sull’affrancamento dei valori di acquisto.
Anche se, però, la parte più consistente delle coperture trova fondamento nel congelamento dei fondi del ministero dell’Economia. È atteso quindi lo sblocco di questi fondi, che dovrà trovare spazio in un Def che molto probabilmente rivedrà gli obiettivi di deficit per quest’anno.
Le numerose disposizioni pensate per ridurre il caro energia interessano direttamente sia i clienti domestici che il sistema industriale.
Per ridurre gli aumenti che si sono registrati in campo energetico, il DL n. 17/2022 prevede, in primo luogo, l’annullamento, per il secondo trimestre 2022, delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, oltre che per quelle con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.
Inoltre, dispone una riduzione dell’IVA e degli oneri generali nel settore del gas, con l’applicazione dell’aliquota IVA del 5% sulle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di aprile, maggio e giugno 2022.
Analogamente, è previsto il rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas, con l’attribuzione, per il secondo trimestre dell’anno 2022, di agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica e di gas riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute.
Infine, da ricordare la previsione di un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta:
Il decreto contro il “caro bollette” prevede, poi, all’articolo 6 interventi mirati anche a favore dell’autotrasporto, per un investimento complessivo di oltre 80 milioni di euro.
Il tutto per contrastare l’aumento esponenziale del caro carburante (gasolio per autotrazione e Gnl) che si è registrato su tutto il territorio nazionale nelle ultime settimane, visto che il costo del carburante grava per il 30% dei costi aziendali.
In particolare, attraverso il decreto sono stati stanziati:
oltre che pensati i crediti d’imposta sopra indicati.
Per quanto riguarda l’automotive, al Fondo per l’auto è stata attribuita una dotazione di 700 milioni per il 2022 e di 1 miliardo l’anno dal 2023 al 2030 (8,7 miliardi totali); tuttavia, servirà un Dpcm, da emanare entro 30 giorni, per decidere come ripartire le risorse tra eco-incentivi per il ricambio delle vetture e interventi per le aziende della filiera.
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