Decalogo per il notaio che autentichi un accordo di mediazione
Pubblicato il 20 marzo 2012
Il Consiglio nazionale del Notariato ha predisposto un “
decalogo” contenente indicazioni di tutte le formalità che l’accordo a cui si giunge al termine della procedura di mediazione, disciplinata dal decreto legislativo 28/2010, dovrebbe contenere nonché le regole operative per il professionista che autentichi i patti ivi contemplati.
I notai sottolineano, in primo luogo, come l'articolo 11 del Decreto n. 28 preveda due attività di
"autentica di sottoscrizioni": la
"certificazione" da parte del mediatore delle sottoscrizioni apposte dalle parti nel "
verbale" e
"l'autenticazione" da parte di un pubblico ufficiale a ciò autorizzato.
Diverso è sicuramente il ruolo rivestito dal notaio quando agisca in veste di mediatore rispetto a quando interviene quale pubblico ufficiale che autentica o roga l'accordo. In particolare, quando lo stesso operi in veste di pubblico ufficiale dovrà:
- verificare che l'accordo sia intervenuto su diritti "disponibili";
- verificare il rispetto delle "forme" previste dalla legge;
- verificare la capacità delle parti e la loro legittimazione;
- verificare il rispetto delle norme in materia di rappresentanza delle parti;
- verificare la necessità di applicare normative speciali;
- verificare che siano state rispettate tutte le normative dettate per il bene che forma oggetto dell'accordo;
- aver sempre chiara la distinzione netta fra la mera "
certificazione" del mediatore e "
l'autenticazione" del pubblico ufficiale necessaria ai fini della pubblicità;
- astenersi dall'autenticare accordi amichevoli in violazione di norme imperative, dell'ordine pubblico;
- osservare le norme in materia di conservazione degli atti a raccolta;
- assumere la responsabilità per i successivi adempimenti fiscali e di pubblicità nei pubblici registri.