Come anticipato dal Governo, è avvenuta la rimodulazione della stretta sulle auto aziendali. A prevederla il “mini” maxi-emendamento al Ddl di bilancio presentato in commissione Bilancio al Senato.
Procederanno in questi giorni i lavori in commissione, per cercare di far arrivare il testo in aula al Senato lunedì 9 dicembre, testo sul quale sarà posto il voto di fiducia.
Meno dura la mano del Governo sulla tassazione delle auto aziendali: la novità dell’ultima ora prevede che per i veicoli nuovi con emissione di anidride carbonica non superiore a 60g/km, dati in uso promiscuo ai dipendenti, si assumerà il 25% dell’importo corrispondente a una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri calcolato sulle Tabelle Aci. Questo dai contratti stipulati dal 1° luglio 2020.
Per l’altro punto dolente – plastic tax – l’ipotesi del Governo è di ridurre l’impatto del 70%. La decisione non accontenta ancora la frangia di parlamentari che vuole la totale eliminazione del balzello.
Una novità è rappresentata dall’introduzione di Ivie e Ivafe (Imposta sul valore degli immobili situati all’estero e Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all'estero) anche per enti no profit e società semplici, finora esclusi.
Un nuovo emendamento va a toccare l’estromissione degli immobili per l’imprenditore individuale: se i beni sono posseduti al 31 ottobre 2019, è possibile accedere all'istituto qualora l’operazione sia posta in essere nel periodo tra il 1° gennaio e il 31 maggio 2020. Circa i versamenti rateali derivanti dall'estromissione, vengono fissati al 30/11/2020 e al 30/6/2021, mentre gli effetti dell'operazione decorrono dal 1° gennaio 2020.
Nelle modifiche presentate sarebbe prevista, dal 2021, una rivisitazione delle clausole di salvaguardia con un aumento sulle accise di benzina e diesel.
Per fare cassa, è stato stabilito l’inserimento della Robin tax sulle concessionarie pubbliche: con effetto retroattivo (2019), sarà applicata l’Ires del 3% per sette tipologie di concessionari di servizi pubblici.
Sparisce, invece, l'aumento dell'imposta di bollo sui certificati penali.
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