Ddl concorrenza, ok in Commissione alla Camera, timori per i decreti attuativi

Pubblicato il 25 luglio 2022

Il Ddl concorrenza sta entrando nel vivo dell’iter che porterà alla sua conversione in legge, anche se non pochi sono i timori per la sua attuazione legata alla mancanza di molti decreti legislativi e ministeriali.

Alla fine della scorsa settimana è arrivato il via libera della Commissione Attività produttive della Camera, che ha terminato l’esame degli emendamenti e ha approvato lo stralcio dell’articolo 10 sulla riforma del settore dei taxi.

Proprio lo stralcio delle norme relative ai taxi ha tolto uno dei più grossi intralci all’approvazione del Disegno di legge, che oggi (lunedì 25 luglio) approda alla Camera, dove domani sarà votato dall’aula di Montecitorio, senza ulteriori emendamenti. Ci sarà, poi, un ulteriore veloce passaggio in Senato, prima che il testo potrà definitivamente essere approvato.

L’adozione del provvedimento in tempi brevi è fondamentale per poter beneficiare dei fondi del Pnrr che spettano all’Italia, i quali però saranno garantiti solo una volta che anche i provvedimenti attuativi avranno preso vita.

Entro la fine dell’anno sono, infatti, attesi ben sette decreti legislativi e quattro decreti ministeriali, che vista anche la crisi di governo in atto, dopo le dimissioni del premier Draghi, potrebbero non arrivare nei tempi giusti per sbloccare i fondi europei. Il Governo uscente si dice pronto ad accelerare, ma c’è il nodo dei pareri delle commissioni parlamentari. La scadenza è la fine del 2022 e l’operazione potrebbe non essere semplice.

Ddl concorrenza, tutte le misure del provvedimento

Nei 35 articoli di cui si compone il testo del disegno di legge sulla concorrenza 2022 sono entrati molti temi di interesse per il nostro Paese, dai rifiuti alle colonnine e-car, fino alle concessioni balneari.

L’articolo 3 in tema di concessioni balneari, prevede una proroga fino al 23 dicembre 2023 (e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2024 in presenza di ragioni oggettive che impediscono la conclusione della gara prima) dell’efficacia delle concessioni demaniali e dei rapporti di gestione per finalità turistico ricreative e sportive. Nella bozza sono previsti anche indennizzi per gli eventuali concessionari uscenti che non dovessero vincere nuovamente l’appalto. Per i porti, invece, un decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili dovrà definire i criteri sulle concessioni: è previsto che un concessionario ottenga solo una concessione per ciascun porto, ma la regola non vale per gli hub di rilevanza internazionale e nazionale.

Relativamente al trasporto locale, con un emendamento approvato in Commissione si cancella di fatto l’obbligo di gara per il trasporto pubblico locale. Per gli affidamenti in scadenza sarà obbligatoria la pubblicazione entro il 31 dicembre dell’anno precedente delle «procedure conformi al regolamento Ce 1370/2007».

Nel passaggio in commissione alla Camera è stato rinviato al 1° gennaio 2023 l’estensione del risarcimento diretto obbligatorio nell’Rc auto alle compagnie europee ed è stato eliminato l’obbligo per gli operatori tlc di coordinare degli scavi per le reti.

Per le concessioni idroelettriche, le Regioni fisseranno i criteri che dovranno essere seguiti per effettuare le gare. Le procedure dovranno essere fissate entro la fine del prossimo anno e anche in questo caso sono previsti alcuni indennizzi per i concessionari uscenti.

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