La sezione INAIL dedicata alla Consulenza statistico attuariale ha accertato che nell'anno 2020 il settore delle costruzioni ha avuto una forte flessione dell'andamento infortunistico.
Rispetto all'anno 2019, le denuncia di infortunio del settore rilevate sono state inferiori del 23,3% e del 28,2% rispetto all'anno 2016, sicché per l'anno corrente appare naturale che ci sia un incremento del fenomeno infortunistico.
Oltre il 61% degli infortuni si è concentrato nell'area settentrionale del paese, il 19,6% si è verificato nel Centro Italia, mentre al Sud e nelle Isole il restante 19%.
La fascia di età con maggiore incidenza è quella dai 50 ai 54 anni (16,6%), seguita dai lavoratori tra i 45 ed i 49 ani (15%) e dalla fascia tra i 55 ed i 59 anni. Quest'ultima, però, ha registrato il tasso più alto di casi mortali accertati sul lavoro.
Per quanto attiene alle malattie professionali del settore i lavoratori più colpiti sono muratori, carpentieri, pavimentisti, tinteggiatori, idraulici e manovali, che accusano per lo più lesioni al sistema osteomuscolare o al tessuto connettivo.
Una sezione a parte dell'approfondimento curato dalla sezione Consulenza statistico attuariale dell'INAIL è dedicata alle dermatiti allergiche da contatto provocate da agenti sensibilizzanti contenuti in alcuni prodotti di uso comune nel settore delle costruzioni, come cemento e resina epossidica.
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