Danno non patrimoniale a congiunto

Pubblicato il 19 gennaio 2019

Se pur è vero che il danno non patrimoniale, consistente nella sofferenza morale patita dal prossimo congiunto di persona lesa in modo non lieve dall'altrui illecito può essere dimostrato facendo ricorso alla prova presuntiva, qualora manchi del tutto il supporto di una seppur minima allegazione, la mera titolarità di un rapporto familiare, in mancanza di ulteriori elementi di prova, non può essere ritenuta sufficiente per giustificare la pretesa risarcitoria.

E' quanto ricordato dalla Cassazione, Terza sezione civile, nel testo della sentenza n. 1282 del 18 gennaio 2019.

La prova presuntiva – hanno precisato gli Ermellini – deve essere cercata anche d'ufficio, ma solo se la parte abbia dedotto e provato i fatti noti dai quali il giudice, sulla base di un ragionamento logico – deduttivo, può trarre le conseguenze per risalire al fatto ignoto.

Occorre, infatti, di volta in volta verificare in cosa in legame affettivo sia consistito e in che misura la lesione subita della vittima abbia inciso sulla relazione fino a comprometterne lo svolgimento.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

CCNL edilizia Pmi Confapi - Verbale di accordo del 15/4/2025

18/04/2025

Edilizia Pmi Confapi, nuovi minimi e altre novità

18/04/2025

CCNL Legno arredamento pmi Confapi - Verbale di accordo del 14/4/2025

18/04/2025

Legno arredamento pmi Confapi. Minimi retributivi

18/04/2025

Comunicazione e denuncia di Infortunio: dal 16 maggio applicativi aggiornati

18/04/2025

Fermo pesca 2024: indennità giornaliera fino a 30 euro

18/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy