Danno “in itinere”, prova difficile

Pubblicato il 18 gennaio 2007

, con la sentenza n. 995 depositata ieri, nel respingere il ricorso di una lavoratrice che usava la propria macchina per raggiungere il posto di lavoro e che chiedeva l’indennizzo per un infortunio in itinere, chiarisce che il lavoratore è tenuto a recarsi a lavoro con i mezzi pubblici, che costituiscono lo strumento normale “per la mobilità delle persone e comporta il grado minimo di esposizione al rischio della strada”. L’indennizzo è giustificato solo se l’auto è usata per necessità, come in caso di assenza del mezzo pubblico o in caso consentisse un più stretto legame con la comunità familiare o, ancora, per ottenere una prestazione lavorativa più efficiente. Ma non è giustificata se configura solo una comodità personale, come il risparmio di tempo per raggiungere il posto di lavoro. 

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Saldo e stralcio dei contributi: impatto da 6,6 miliardi sul bilancio Inps e richiesta di copertura statale

16/04/2025

5 per mille 2025: online elenco Onlus che hanno presentato domanda

16/04/2025

Esonero contributivo per la parità di genere: cosa fare entro il 30 aprile

16/04/2025

Corte costituzionale: illegittima l’addizionale provinciale all'accisa sull’energia

16/04/2025

Nuovi codici ATECO 2025: pronto il servizio di rettifica online

16/04/2025

Aggiornamento guida dell’Agenzia delle Entrate sul servizio Rap Web

16/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy