Il 13 marzo 2018 il Consiglio dell'Ecofin ha raggiunto un accordo su una proposta che accrescerà la trasparenza per far fronte ad un'aggressiva pianificazione fiscale transfrontaliera.
Il progetto di direttiva, spiega il comunicato stampa n. 126 del 13 marzo 2018, pone un altro freno antielusione, mirando su chi, consulenti fiscali, contabili e avvocati, mette in piedi piani fiscali ambigui che, sfruttando le differenze dei vari sistemi, evitano il pagamento delle imposte ai propri assistiti.
Contro l'elusione dell'imposta sulle società si gioca d'anticipo: “se le autorità ricevono informazioni riguardo a sistemi di pianificazione fiscale aggressiva prima che questi siano attuati, esse saranno in grado di colmare le lacune prima che il gettito vada perduto”, spiega il presidente di turno Goranov.
L'accordo raggiunto prevede che, a decorrere dal 1º luglio 2020, gli intermediari fiscali debbano segnalare, pena sanzioni, sistemi ritenuti potenzialmente aggressivi.
L'obbligo di segnalare un sistema non implica che esso sia dannoso, ma solo che meriterebbe di essere ulteriormente esaminato dalle autorità fiscali.
Attraverso lo scambio automatico delle informazioni che ricevono mediante una banca dati centralizzata, gli Stati membri potranno determinare in anticipo i nuovi rischi di elusione fiscale e adottare misure per bloccare meccanismi dannosi.
Il progetto di direttiva stabilisce gli "elementi distintivi" per individuare i tipi di sistemi da segnalare alle autorità fiscali.
Il Consiglio adotterà la direttiva senza ulteriore discussione una volta che il testo sia stato messo a punto in tutte le lingue ufficiali e gli Stati membri avranno tempo fino al 31 dicembre 2018 per recepirla nelle legislazioni e regolamentazioni nazionali.
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