Dal Mise proposte per estendere gli incentivi delle imprese ai professionisti

Pubblicato il 16 aprile 2015 Nella giornata del 15 aprile 2015 è stato ufficialmente avviato un tavolo tecnico presso il Ministero dello sviluppo economico, coordinato dal sottosegretario Simona Vicari, a cui ha partecipato anche il Comitato unitario professioni, Confprofessioni, Adepp, Confassociazioni e Rete professioni tecniche, con lo scopo di estendere anche alle libere professioni le agevolazioni riservate alle imprese.

Il primo incontro, a cui ne seguirà un altro tra due settimane, è ben riuscito ed è servito per porre le basi affinché anche i professionisti possano accedere alle agevolazioni riservate, per esempio, alle zone franche urbane e alla digitalizzazione delle Pmi. Nulla di nuovo invece, per quanto riguarda il capitolo dei fondi strutturali europei che per i rappresentanti delle professioni costituiscono uno strumento essenziale. Infatti, per l’accesso ai fondi Ue Horizon 2020 e Cosme sarà necessario un passaggio tecnico in Conferenza Unificata e la predisposizione di un apposito protocollo con le Regioni.

L’obiettivo è, dunque, quello di agevolare l’accesso alle suddette forme alternative di credito, che di fatto sulla carta sono previste anche per i professionisti che vengono assimilati alle imprese, mentre in pratica tutto ciò ancora non avviene.

Fondo di Garanzia per i liberi professionisti

Un primo traguardo raggiunto dalle libere professioni è stata l’apertura, non solo verso alcuni specifici incentivi, ma anche nei confronti del Fondo Centrale di Garanzia, che favorisce l'accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese, attraverso la concessione di una garanzia pubblica. Nel prossimo futuro l’accesso al Fondo sarà, infatti, esteso anche ai liberi professionisti che finora non ne hanno fatto utilizzo oppure lo hanno sottoutilizzato.

Come commentato dallo sottosegretario Vicari, l’obiettivo del tavolo tecnico “è quello di predisporre una serie di provvedimenti che agevolino l'accesso a fonti di finanziamento sulla falsariga di quanto previsto per i voucher per la digitalizzazione o per il fondo di garanzia per le Pmi, che snelliscano le procedure burocratiche che rallentano lo sviluppo delle libere professioni e che permettano una struttura di mercato più solida, organizzata e competitiva”.
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