Dal Destinazione Italia spazio ad imprese giovanili e femminili

Pubblicato il 06 marzo 2014

Tra le varie misure presenti nel Dl “Destinazione Italia” - n. 145/2013 – giunto a conclusione dell'iter parlamentare di conversione in legge, prendono forma le disposizioni dedicate a dare impulso ad alcuni settori all'attività imprenditoriale. Oltre a disporre l'utilizzo anche per il 2014 della compensazione tra crediti PA e cartelle esattoriali, si prevede: il sostegno per la creazione di micro e piccole imprese da parte di giovani o donne; l'istituzione di un credito d'imposta a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo.

Destinazione Italia

Il Dl n. 145/2013 “Destinazione Italia”, diventato definitivo con legge n. 9 del 21 febbraio 2014 (in Gazzetta Ufficiale n. 43/2014), contiene una serie di misure tra cui alcune finalizzate ad incentivare il settore imprenditoriale. Inoltre, viene disposta per il 2014 la compensazione tra crediti vantati nei confronti della Pa e debiti derivanti da cartelle esattoriali.

Compensazione tra crediti PA e cartelle

L’art. 12, co. 7-bis, del D.L. 145/2013, configura la possibilità di compensare i crediti vantati nei confronti della P.a. con somme risultanti dalle cartelle di pagamento.

Per l'anno 2014, le imprese titolari di crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, relativi a somministrazione, forniture, appalti e servizi (anche professionali), maturati nei confronti della pubblica amministrazione, possono utilizzarli per compensare somme dovute in base alle cartelle esattoriali.

Si segnala che:

il credito deve essere certificato mediante la piattaforma elettronica,


mentre

il debito iscritto a ruolo deve essere pari o inferiore al credito vantato nei confronti della P.A..


Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge 9/2014, deve essere emanato un decreto contenente le disposizioni di attuazione della misura.

Incentivi per imprese a prevalente partecipazione giovanile e femminile

L'articolo 2 del Dl contiene, in parte, disposizioni tese a favorire nuova imprenditorialità nei settori della produzione dei beni e dell'erogazione dei servizi attraverso la previsione di più idonee condizioni per l'accesso al credito per soggetti interessati a creare micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile.

Ad essere interessate dalla misura sono le imprese composte, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni ovvero da donne, e:

> costituite da non più di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;

> di micro e piccola dimensione, secondo la classificazione contenuta nell'Allegato 1 al regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008;

> costituite in forma societaria.


Il beneficio consiste nell'accedere a
mutui agevolati per gli investimenti, a un tasso pari a zero, della durata massima di 8 anni e di importo non superiore al 75 per cento della spesa ammissibile - ai sensi e nei limiti del regolamento Ue n. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006, relativo all'applicazione degli aiuti "de minimis".


Detti mutui possono essere assistiti dalle garanzie previste dal codice civile e da privilegio speciale, acquisibili nell'ambito degli investimenti da realizzare.


Possono essere finanziate le iniziative che prevedano investimenti non superiori a 1.500.000 euro, riguardanti:


- la produzione di beni nei settori dell'industria, dell'artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli;


- l'erogazione di servizi in qualsiasi settore, incluse le iniziative nel commercio e nel turismo;


- le iniziative relative agli ulteriori settori di particolare
rilevanza per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile.


Un apposito decreto Mise-Mef dovrà indicare i criteri di concessione delle agevolazioni.


Credito d’imposta per ricerca e sviluppo


Un credito di imposta a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo è la misura prevista dall'articolo 3 del decreto, il quale stanzia un
massimo di 600 milioni di euro per il triennio 2014-2016.


A beneficiarne sono
:


tutte le
imprese aventi un fatturato annuo inferiore a 500 milioni di euro, indipendentemente dalla forma giuridica e dal settore economico in cui operano nonché dal regime contabile adottato


i consorzi e le reti di impresa che effettuano attività di ricerca, sviluppo e innovazione. In questi casi, l'agevolazione è ripartita secondo criteri proporzionali, che tengono conto della partecipazione di ciascuna impresa alle spese stesse.

Il credito d'imposta è riconosciuto fino ad un importo massimo annuale di euro 2.500.000 per soggetto beneficiario e nel limite complessivo di spesa delle risorse individuate per ciascun anno; i richiedenti devono aver sostenuto spese per attività di ricerca e sviluppo almeno pari a euro 50.000 per periodo di imposta.


L'agevolazione va a coprire il 50 per cento degli incrementi annuali di spesa sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo, registrati nei periodi d'imposta dal 2014 al 2016.


Rientrano nell'agevolazione le seguenti attività
di ricerca e sviluppo, tra cui si comprende la creazione di nuovi brevetti:


- lavori sperimentali o teorici svolti diretti principalmente all'acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili


- ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti


- acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati


- produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali.


Non sono ammesse
all'agevolazione:


-> attività consistenti in modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti. Rimane ferma la concessione del credito per attività dirette a creare nuovi brevetti.


Possono essere sostenute spese relative a:


- personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo;


- quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio, nei limiti dell'importo risultante dall'applicazione dei coefficienti di ammortamento del costo dei beni materiali strumentali impiegati nell'esercizio di attività commerciali, arti e professioni, in relazione alla misura e al periodo di utilizzo per l'attività di ricerca e sviluppo e comunque con un costo unitario non inferiore a 2.000 euro al netto di Iva;


- costi della ricerca svolta in collaborazione con le università e gli organismi di ricerca, quella contrattuale, le competenze tecniche e i brevetti, acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne.


Il credito d'imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione
e, per fruire del beneficio, sarà necessario inoltrare un'istanza telematica secondo quanto predisporrà un futuro decreto attuativo.


Voucher per la digitalizzazione delle Pmi


L'articolo 6 del Dl è dedicato al riconoscimento di un voucher di importo non superiore a 10.000 euro a favore delle micro, piccole e medie imprese che effettuino acquisti di software, hardware o servizi per migliorare


-> l'efficienza aziendale,


-> la modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, tale da favorire l'utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro,


-> lo sviluppo di soluzioni di e-commerce,


-> la connettività a banda larga e ultralarga.


Il finanziamento deve osservare
i limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti de minimis.


Sono comprese anche le
spese per l'acquisto e l'attivazione di decoder e parabole, nelle aree dove le condizioni del territorio non consentano l'utilizzo di reti terrestri, per permettere il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare.


I voucher potranno altresì finanziare la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle suddette imprese.


Un successivo decreto Mise/Mef si occuperà di definire lo schema di bando e le modalità di erogazione dei contributi.


- Servizi di connettività digitale oltre i 30 Mbps -


Aiuti sono stabiliti anche per le spese documentate e sostenute da piccole e medie imprese (di cui alla Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003) nonché da consorzi da reti di piccole e medie imprese, per interventi di rete fissa e mobile che consentano l'attivazione dei servizi di connettività digitale molto veloce (con capacità uguale o superiore a 30 Mbps).


Il credito di imposta, utilizzabile solo in compensazione, è riconosciuto nella percentuale del 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, fino a un valore massimo di 20.000 euro e nella misura massima complessiva di 50 milioni di euro a valere sulla proposta nazionale relativa alla programmazione 2014-2020 o sulla pianificazione degli interventi a finanziamento nazionale.

 

Credito d'imposta per la diffusione della lettura


L’articolo 9 dispone l'istituzione di un credito d’imposta, allo scopo di favorire una maggiore diffusione della lettura dei libri, per gli esercizi commerciali che effettuano vendita di libri, anche in formato digitale, muniti di codice ISBN.


Il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca è tenuto a fissare l’importo attribuibile a ogni singolo studente delle scuole secondarie di secondo grado, mentre saranno i dirigenti scolastici a distribuire agli studenti i buoni per ottenere lo sconto del 19% sul prezzo di vendita di libri di lettura acquistati negli esercizi commerciali che hanno aderito al riconoscimento del credito d’imposta.

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