Dal decreto sblocca crediti 500 milioni di euro al fondo per l’estinzione dei debiti pregressi

Pubblicato il 16 aprile 2013 Il Ministero dell’Economia, Ragioneria generale dello Stato, ha emanato la circolare n. 18 il 12 aprile 2013, con cui si forniscono indicazioni utili ai fini del pagamento dei debiti delle Amministrazioni dello Stato, in ossequio a quanto disposto dall’articolo 5 del Decreto “sblocca crediti” n. 35/2013.

L’articolo 5 del Dl prevede, infatti, l’incremento di 500 milioni di euro del fondo da ripartire per l’estinzione dei debiti pregressi contratti dalle amministrazioni statali nei confronti di enti, società, persone fisiche e organismi vari. Tale somma, stanziata in bilancio, serve per far fronte al pagamento di debiti dei Ministeri relativi a somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali maturati alla data del 31 dicembre 2012. Queste somme, a differenza che in passato, potranno essere utilizzate per il pagamento di spese sia correnti che in conto capitale.

Per la ricognizione dei suddetti debiti, ogni Ministero, entro il termine perentorio del 30 aprile, dovrà presentare alla Rgs l’elenco dettagliato in ordine cronologico delle passività da onorare, corredandolo con un ulteriore elenco sintetico degli stessi debiti aggregati in base al capitolo gestionale di spesa individuato nel bilancio dell’esercizio in gestione. Tali elenchi devono essere pubblicati sul sito internet istituzionale di ciascun Ministero.

Il termine del 30 aprile 2013 è perentorio dal momento che in base alle richieste pervenute, il Mef con decreto da adottare entro il 15 maggio 2013 provvederà alla ripartizione del fondo. In caso di insufficienza delle risorse stanziate rispetto ai debiti accertati dai Ministeri interessati, si provvederà alla ripartizione proporzionale, sulla base delle richieste pervenute.

Per i creditori non soddisfatti verranno poi predisposti ulteriori piani di rientro, che ogni amministrazione dovrà definire entro il 15 giugno 2013, al fine di individuare attraverso misure di razionalizzazione/rimodulazione delle spese le risorse necessarie per coprire i debiti residui.

I piani di rientro – secondo la circolare – potranno articolarsi in più anni e potranno anche prevedere “l'opportuna ridotazione a carattere pluriennale di quei capitoli di spesa che hanno presentato nel tempo l'insorgenza di debiti pregressi”. Se il piano di rientro non viene predisposto entro la data indicata, il Ministro competente sarà tenuto ad inviare una relazione sulle cause dell’inadempienza alle competenti Commissioni parlamentari e alla Corte dei Conti con l’indicazione delle motivazioni che hanno portato alla mancata predisposizione del piano stesso.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Smart working e Collegato lavoro: disciplinati i termini di comunicazione

10/04/2025

Bonus mobili confermato per il 2025

10/04/2025

Dalla FAQ alla norma: lo smart working entra nell’era della certezza giuridica

10/04/2025

Bonus mobili anche per spese del 2025

10/04/2025

Riforma fiscale e DFP in CDM. Novità su tributi locali e giustizia tributaria

10/04/2025

Decontribuzione Sud PMI. Punto di forza? La cumulabilità

10/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy