Sarà presto creato, dal Consiglio nazionale dei commercialisti, un Osservatorio nazionale permanente sul nuovo Codice Antimafia che avrà il compito di diffondere le buone prassi dei Tribunali delle misure di prevenzione e degli amministratori giudiziari.
L’Osservatorio sarà composto, oltre che da esperti nazionali in materia, anche da delegati della procura generale Antimafia.
Quanto sia cara ai commercialisti la questione della legalità è stato sottolineato durante l’incontro tra i vertici del Consiglio nazionale e il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho; quest’ultimo ha posto in luce l’importante funzione sociale svolta dai commercialisti, raccomandando di essere intransigenti nei confronti degli iscritti che dovessero risultare implicati in reati di mafia.
Per sancire la collaborazione tra Cndcec e Direzione nazionale antimafia, sarà sottoscritto, nelle prossime settimane, un protocollo d’intesa per la gestione dei beni sequestrati e confiscati.
I due Consiglieri nazionali dei commercialisti delegati alla materia che lavorano al Protocollo, Valeria Giancola e Giuseppe Tedesco, specificano che si “punta a stabilire tra le nostre due parti una forma di raccordo costante e certifica nei fatti la scelta di campo dei commercialisti italiani sul fronte della lotta alla criminalità”.
Tra le priorità, vi è quella di accelerare il processo di utilizzazione dei beni sequestrati e confiscati e, se possibile, incrementarne la redditività ai fini della successiva eventuale devoluzione all’Erario, come previsto dal Codice Antimafia.
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