Da Assonime otto linee guida per la gestione del transfer pricing

Pubblicato il 13 novembre 2014 Il 12 novembre 2014 Assonime ha pubblicato uno studio in cui viene affrontato il tema dei prezzi di trasferimento.

Nel report vengono individuate otto linee guida da proporre all’Amministrazione finanziaria per la gestione delle problematiche connesse con il transfer pricing, al fine di rendere l’argomento più semplice e stabile per le società multinazionali sia italiane che estere.

Il documento si inserisce nell’ambito dei lavori ipotizzati dalla riforma fiscale, che hanno come primo obiettivo quello di migliorare i rapporti tra Fisco e contribuenti, trattandosi, nel caso specifico del trasfer pricing, di operazioni che riguardano la quotidianità e che rientrano nel core business delle società multinazionali.

Reciproca cooperazione tra imprese e Fisco

Le motivazioni che hanno spinto il gruppo di lavoro istituito presso la giunta di Assonime ad affrontare il tema muovono dal fatto che, in un contesto come quello mondiale in cui le operazioni infragruppo che praticano la tecnica dei prezzi di trasferimento assumono un rilievo sempre maggiore, ancora molti sono i problemi da risolvere, come, per esempio; l’invasività dei controlli a cui sono sottoposte le società appartenenti allo stesso gruppo ma insediate in Stati diversi; la scarsa possibilità di dialogo con i verificatori, le sanzioni pesanti e gli ostacoli amministrativi per l’accesso alla convenzione arbitrale.

Assonime fa presente come, soprattutto in Italia, le aziende segnalino “una preoccupante situazione conflittuale con gli organi verificatori, con grave caduta della certezza del rapporto tributario nonché del dovere di leale collaborazione”.

Verifiche e sanzioni

A tal fine, un capito molto importante dello studio è proprio quello dedicato alle verifiche, che secondo le conclusioni del gruppo di lavoro dovrebbero essere affidate a team specializzati, con una specifica competenza tecnica, più economica che tributaria.

Dal punto di vista delle sanzioni, invece, si propone di riconsiderare il regime delle sanzioni amministrative proporzionali per gli accertamenti in tema di transfer pricing, sostituendole con sanzioni in misura fissa e, allo stesso tempo, di escludere la sanzionabilità penale dei prezzi di trasferimento.
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