Crisi d’impresa e insolvenza. Primo sì alla riforma

Pubblicato il 09 novembre 2018

Il Consiglio dei ministri, nella seduta dell’8 novembre 2018, ha approvato, in esame preliminare, il testo di un decreto legislativo in materia di crisi d’impresa e insolvenza.

L’intervento, con cui viene data attuazione alla Legge n. 155/2017, introduce un nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza ed è volto a riformare, in modo organico, la disciplina delle procedure concorsuali.

Due le finalità evidenziate dal CdM nel comunicato di fine seduta:

Non più fallimento ma liquidazione giudiziale, uniformità dei riti

Le disposizioni messe a punto prevedono, in primo luogo, che il termine “fallimento” venga sostituita con l’espressione “liquidazione giudiziale”.

A seguire, si prevede che la disciplina dei diversi riti speciali in materia concorsuale venga uniformata e semplificata, con riduzione anche dei tempi e dei costi connessi.

Nella trattazione delle proposte, viene data priorità a quelle che implichino il superamento della crisi, assicurando la continuità aziendale.

In tema di procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro, il decreto introduce misure di armonizzazione con le forme di tutela dell’occupazione e del reddito di lavoratori.

Albo incaricati di gestione e controllo delle procedure concorsuali

Si prevede che, presso il ministero della Giustizia, venga istituito un albo dei soggetti incaricati, dal tribunale, a svolgere funzioni di gestione o di controllo nelle procedure concorsuali, con l’indicazione dei requisiti di professionalità esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione.

Per l’iscrizione all’albo unico nazionale dei soggetti destinati a svolgere le funzioni di curatore, commissario giudiziale o liquidatore nelle procedure contenute nel codice della crisi e dell’insolvenza, viene richiesto, oltre a requisiti di onorabilità, anche un obbligo di aggiornamento biennale.

Le modalità di iscrizione, di sospensione e cancellazione dall’albo unico nazionale saranno individuate con decreto del ministro della Giustizia.

Per quanto riguarda i requisiti per la nomina agli incarichi nelle procedure, si prevede che quest’ultima venga effettuata dall’autorità giudiziaria secondo criteri di trasparenza e turnazione.

Incentivo penale per imprenditore che attiva procedure di allerta

Tra le varie novità, si segnala la previsione che introduce norme premiali in favore dell’imprenditore che azioni i nuovi meccanismi di allerta della crisi d’impresa.

Viene così previsto, tra le altre misure, che in presenza di condizioni di tempestività dell’istanza e di danno di speciale tenuità, vi sia il riconoscimento di una causa di non punibilità per tutti i reati di bancarotta.

Nell’ipotesi, invece, di mancata iniziativa da parte dell’imprenditore, è il pubblico ministero che può aprire la procedura di liquidazione giudiziale, in ogni caso in cui abbia avuto notizia dell'esistenza di uno stato di insolvenza.

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