Il Consiglio dei ministri, nella seduta dell’8 novembre 2018, ha approvato, in esame preliminare, il testo di un decreto legislativo in materia di crisi d’impresa e insolvenza.
L’intervento, con cui viene data attuazione alla Legge n. 155/2017, introduce un nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza ed è volto a riformare, in modo organico, la disciplina delle procedure concorsuali.
Due le finalità evidenziate dal CdM nel comunicato di fine seduta:
Le disposizioni messe a punto prevedono, in primo luogo, che il termine “fallimento” venga sostituita con l’espressione “liquidazione giudiziale”.
A seguire, si prevede che la disciplina dei diversi riti speciali in materia concorsuale venga uniformata e semplificata, con riduzione anche dei tempi e dei costi connessi.
Nella trattazione delle proposte, viene data priorità a quelle che implichino il superamento della crisi, assicurando la continuità aziendale.
In tema di procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro, il decreto introduce misure di armonizzazione con le forme di tutela dell’occupazione e del reddito di lavoratori.
Si prevede che, presso il ministero della Giustizia, venga istituito un albo dei soggetti incaricati, dal tribunale, a svolgere funzioni di gestione o di controllo nelle procedure concorsuali, con l’indicazione dei requisiti di professionalità esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione.
Per l’iscrizione all’albo unico nazionale dei soggetti destinati a svolgere le funzioni di curatore, commissario giudiziale o liquidatore nelle procedure contenute nel codice della crisi e dell’insolvenza, viene richiesto, oltre a requisiti di onorabilità, anche un obbligo di aggiornamento biennale.
Le modalità di iscrizione, di sospensione e cancellazione dall’albo unico nazionale saranno individuate con decreto del ministro della Giustizia.
Per quanto riguarda i requisiti per la nomina agli incarichi nelle procedure, si prevede che quest’ultima venga effettuata dall’autorità giudiziaria secondo criteri di trasparenza e turnazione.
Tra le varie novità, si segnala la previsione che introduce norme premiali in favore dell’imprenditore che azioni i nuovi meccanismi di allerta della crisi d’impresa.
Viene così previsto, tra le altre misure, che in presenza di condizioni di tempestività dell’istanza e di danno di speciale tenuità, vi sia il riconoscimento di una causa di non punibilità per tutti i reati di bancarotta.
Nell’ipotesi, invece, di mancata iniziativa da parte dell’imprenditore, è il pubblico ministero che può aprire la procedura di liquidazione giudiziale, in ogni caso in cui abbia avuto notizia dell'esistenza di uno stato di insolvenza.
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