Crescita delle segnalazioni antiriciclaggio, ma non da parte dei professionisti
Pubblicato il 03 marzo 2010
L'Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d'Italia ha pubblicato, lo scorso 2 marzo, il bollettino relativo alle segnalazioni antiriciclaggio degli ultimi sei mesi. In tale periodo, il flusso delle segnalazioni è cresciuto a ritmi sostenuti: nel dettaglio, sono pervenute oltre 11.100 segnalazioni, con un incremento di circa il 44 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In tutto il 2009 le segnalazioni complessive sono state oltre 21 mila, con un incremento del 44,3% rispetto a tutto il 2008. Migliorata anche la qualità delle informazioni: le segnalazioni poi trasmesse agli organi investigativi sono state, nell'ultimo semestre, oltre 9.900 con un incremento del 33,5% rispetto allo stesso periodo del 2008. In evidenza, la crescita delle segnalazioni da parte delle società finanziarie (+18%). Ancora restii i professionisti la cui collaborazione - sottolinea l'Uif - risulta “del tutto irrilevante”.
D'altronde, per i professionisti tale incombente è al centro del dibattito: gli stessi, su tale fronte, si ritengono privi di tutele e, per questo, chiedono al Governo un intervento a modifica della normativa antiriciclaggio. Secondo Dominioni, presidente delle Camere penali, l'attuale Legge antiriciclaggio “istilla il germe del dubbio nel rapporto fiduciario tra professionista e cliente”; la norma, giudicata troppo ampia, andrebbe tipizzata.
Oltre a quello sulla normativa antiriciclaggio, i professionisti chiedono al Governo altri interventi di garanzia per contrastare i pericoli avvertiti nello svolgimento della propria attività: tra questi, si segnala la realizzazione di un osservatorio centralizzato sulle aree a rischio, nonchè la previsione di una stretta sui meccanismi di accesso e svolgimento delle professioni. “Scarsa preparazione, pochi controlli sui comportamenti, eccessivo numero di esercenti significa creare le condizioni perchè frange di consulenti o professionisti lavorino in una zona grigia, sinonimo di problemi e rischi”. E' questo, in proposito, il commento di Claudio Siciliotti, presidente dei commercialisti.