Crac Cirio: condanne per bancarotta fraudolenta e provvisionale a favore dei risparmiatori
Pubblicato il 05 luglio 2011
Il Tribunale di Roma si è pronunciato, ieri, 4 luglio, sulla vicenda per la quale erano stati accusati, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta, preferenziale e distrattiva, oltre che di truffa, i vertici del gruppo Cirio, quelli della Banca di Roma ed altri 34 imputati tra amministratori e sindaci per i fatti risalenti al 2003, quando il fallimento della società determinò il default di obbligazioni per 1.125 milioni di euro.
Condannati, nel dettaglio, sia l'ex patron della Cirio, Sergio Cragnotti (a nove anni), sia Cesare Geronzi, ex presidente della Banca di Roma (a quattro anni) mentre gli amministratori ed i sindaci della società sono stati assolti.
Ai risparmiatori costituitisi parte civile il Tribunale ha riconosciuto, per il danno provocato dalla bancarotta della società, un risarcimento corrispondente al 5% di quanto dagli stessi investito. L'organo giudicante ha, quindi, imposto a carico dei colpevoli e della Unicredit, quale responsabile civile, il versamento di una somma, in via provvisionale, pari a 200 milioni di euro.