Covid-19, dal MiSE un fondo per le imprese in difficoltà

Pubblicato il 19 luglio 2021

In attuazione dell’articolo 37 del Decreto Sostegni, il Ministero dello Sviluppo Economico ha istituito un fondo da 400 mln di euro per sostenere finanziariamente le grandi imprese in temporanea difficoltà a causa della pandemia da Covid-19.

Il ministro Giancarlo Giorgetti ha firmato, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, un decreto che è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione.

Il Fondo, con una dotazione d 400 milioni di euro, risponde alla norma del Dl n. 41/2021 che ha l’obiettivo di sostenere la ripresa e la continuità dell’attività di imprese che operano sul territorio nazionale e che si trovano anche in amministrazione straordinaria.

Grandi imprese in crisi, come funziona il Fondo del MiSE

Il Fondo, gestito da Invitalia, concederà finanziamenti agevolati che saranno rimborsabili in 5 anni, per garantire continuità alle imprese con un numero pari o superiore a 250 dipendenti e che abbiano un fatturato superiore ai 50 milioni di euro o un bilancio superiore ai 43 milioni.

La concessione del finanziamento agevolato è vincolata alla presentazione di un piano di rilancio dell’impresa, anche al fine di tutelare l’occupazione.

Dunque, le imprese per accedere al nuovo strumento devono accusare flussi di cassa prospettici considerati inadeguati a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate, ma - al contempo - devono presentare prospettive di ripresa della propria attività.

Il finanziamento sarà concesso solo a condizione che si possa ragionevolmente presumere il rimborso integrale dell’esposizione a scadenza.

Questo requisito vale per consentire anche alle aziende in amministrazione straordinaria di beneficiare del Fondo instituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico..

Viceversa, al nuovo regime non possono accedere le imprese del settore bancario, finanziario e assicurativo, anche se si trovano in situazione di temporanea difficoltà finanziaria legata al Covid. Negato l’accesso anche alle attività già in “difficoltà” alla data del 31 dicembre 2019.

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