Costi inerenti se rientrano nella strategia commerciale dell’impresa
Pubblicato il 13 febbraio 2013
La Corte di cassazione, con la
sentenza n. 3340 del 12 febbraio 2013, ha confermato la decisione con cui i giudici dei gradi precedenti avevano aderito alle asserzioni di una contribuente, una società, circa l’inerenza e, quindi, la deducibilità di alcuni costi dalla stessa sostenuti che, anche se non direttamente attribuibili all'attività di impresa, rientravano in una determinata strategia commerciale. L’inerenza di questi costi, nella specie, discendeva dal fatto che gli stessi risultavano comunque strumentali al raggiungimento dello scopo sociale.
E così, in presenza di spese intrinsecamente necessarie alla produzione del reddito dell'impresa – conclude la Corte di legittimità – è l'amministrazione finanziaria a dover dimostrare la non inerenza dei costi astrattamente riconducibili all'attività d'impresa.
Per contro, solo qualora il costo non risulti di chiara evidenza in considerazione della sua stessa natura (come nel caso di spese riconducibili alla sfera personale o familiare dell'imprenditore), l'onere della prova circa la sua strumentalità ricadrà in capo al contribuente.