Costi generici per “consulenza tecnica” senza deduzione
Pubblicato il 11 aprile 2015
Se in fattura sono addebitati costi che riportano la generica dicitura
«consulenza tecnica», non possono essere dedotte dal reddito le suddette spese per prestazioni generiche di consulenza, così come pure l’Iva è indetraibile, dal momento che non risulta possibile verificare l’
inerenza e la
congruità dell’addebito di tali
voci di costo rispetto all’attività svolta.
Lo stabilisce la Corte di Cassazione con la
sentenza n. 7214/2015 depositata in data 10 aprile.
I Supremi giudici, con tale pronuncia, rigettano il ricorso di un ingegnere che aveva dedotto le spese sostenute per l'affidamento in outsourcing della gestione del suo studio ad una società di cui era socio, dal momento che la società stessa aveva fatturato il costo descrivendolo come
«compenso per gestione … come da contratto».
Per la Corte
non è
sufficiente la fattura e il contratto relativo al tipo di attività a fronte della quale la spese viene sostenuta, ma
è necessario che vi siano al riguardo
informazioni più dettagliate.
È
onere del contribuente infatti
documentare dettagliatamente
l’inerenza e la congruità dell’addebito, ai fini della deducibilità del costo stesso.
Pertanto, se dalle indicazioni contenute nella fattura non emerge in modo chiaro il collegamento del bene o del servizio reso all'attività economica del contribuente oppure le prestazioni non risultano esattamente definite, ricade sullo stesso
professionista l’onere di dimostrare la relazione strumentale fra il costo e l’attività esercitata.
Ossia è necessario che venga opportunamente provato dal professionista che dalla documentazione relativa si possa ricavare l'inerenza del bene o servizio acquistato rispetto all'attività imprenditoriale e anche la strumentalità del bene o servizio stesso rispetto all'attività da cui derivano i ricavi o gli altri proventi che concorrono a formare il reddito di impresa.