Corposo bottino incassato dai commercialisti alla conferenza annuale

Pubblicato il 20 novembre 2009 “La vostra attività è essenziale nella lotta all'evasione fiscale”. Lo ha dichiarato il direttore dell'agenzia delle Entrate, Attilio Befera, intervenendo alla conferenza annuale dei commercialisti e degli esperti contabili, tenutasi il 19 novembre 2009 all’auditorium della Conciliazione a Roma. In merito, poi, ad una puntata del programma Annozero in cui i commercialisti erano stati etichettati come aiutanti degli evasori, Befera ha commentato: “non sarei qui se non fossi sicuro che voi non avete nulla a che fare con quella situazione. Io resto vostro sponsor. So quanto fate per aiutare i contribuenti ma anche, in questo fisco complicato, lo Stato”. Infine, ha annunciato novità fiscali per le associazioni di professionisti: sta per essere diffusa una circolare dell'Agenzia che consentirà agli studi di utilizzare in compensazione dei propri debiti tributari e contributivi le eventuali eccedenze Irpef a credito dei singoli professionisti, previo assenso da parte dei singoli partner. Tale meccanismo, riservato ai professionisti titolari di singoli studi, ad oggi non è permesso alle associazioni professionali. Pertanto, i professionisti che operano attraverso gli studi associati e non risultano titolari di una propria posizione Iva devono aspettare la presentazione del modello Unico per far valere il credito derivante dalle ritenute d'acconto loro imputate dall'associazione professionale.

Durante la conferenza il presidente dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Claudio Siciliotti, ha sottolineato l’eccessiva pressione fiscale sostenuta solo dall’economia emersa. Il ragionamento è chiaro: se le entrate tributarie vengono rapportate soltanto alla componente di economia emersa, accantonando il livello ufficiale della pressione fiscale, che viene calcolato rapportando le entrate tributarie al Pil, comprensivo della componente di economia sommersa stimata dall'Istat, si avrà un indice di pressione fiscale pari nel 2008 non già al 42,8%, ma al 50,6%, la più alta d'Europa.

Tra gli altri punti portati all’attenzione della platea il tema della riforma delle professioni ha visto il guardasigilli, Alfano, stupire gli astanti. Innanzitutto, ha espresso dubbi sul fatto che l'abolizione degli ordini professionali rappresenti la modernità ed ha annunciato che il Governo procederà per comparti nella riforma degli ordini. Secondo il ministro della giustizia “Rispetto alla crisi mondiale in Italia abbiamo avuto una rete di protezione rappresentata dalle professioni ... L'urto della crisi nel nostro Paese è stato inferiore anche perché ci sono stati controlli grazie alla presenza dei notai e dei commercialisti che hanno consentito che in Italia non accadessero le cose che sono successe oltre Oceano”. La professione di commercialista, ha aggiunto, non ha una rilevanza solo privata ma riveste una funzione pubblicistica, poiché accerta “la fede contabile con una funzione nella certezza dei rapporti fra le parti del nostro Paese e nella serenità per la circolazione dei beni”. A proposito del collegio sindacale ha detto che sarebbe un sistema da esportare. L’opinione trova d’accordo il sottosegretario all’Economia, Casero, che ha affermato che è un sistema che andrebbe esteso alle Srl con un rapporto di indebitamento superiore a determinati parametri e a quelle che beneficiano di fondi pubblici: i controlli a monte sull’attività degli amministratori fanno bene alla società, perché consentono di attivare in tempi rapidi segnali di allarme per eventuali anomalie.

Promesse vengono dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, “È stato un errore escludere la digitalizzazione delle reti dagli incentivi fiscali della Tremonti-ter”, tali incentivi dovranno essere estesi ai professionisti.
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