Arriva l’intesa tra Governo e Cgil, Cisl e Uil con l’ulteriore stretta, chiesta dai sindacati, all’elenco delle attività produttive del Dpcm 22 marzo 2020 considerate indispensabili per il Paese, che sarebbero rimaste aperte anche nell’emergenza Coronavirus.
Si rilevano anche alcune implementazioni, per cui restano aperte rispetto al primo allegato, le agenzie di lavoro temporaneo, i servizi alle imprese a domicilio e le attività per la fabbricazione di: vetro cavo (usato per gli imballaggi degli alimenti); radiatori e contenitori in metallo per caldaie per il riscaldamento centrale; batterie di pile e accumulatori elettrici; macchine automatiche per la dosatura, confezione e imballaggio; imballaggi leggeri in metallo.
Nell’allegato al nuovo decreto, già firmato dal presidente della Repubblica, la lista delle attività essenziali, che corregge e integra l'allegato al Dpcm del 22 marzo 2020.
Pertanto:
Le attività potranno riprendere il 3 aprile 2020, salvo slittamenti.
Tra i settori che devono chiudere quelli di: macchine per l’agricoltura e la silvicoltura; macchine per l’industria alimentare, delle bevande e del tabacco (incluse parti e accessori); spago, corde, funi e reti; articoli in gomma; commercio all’ingrosso di altri mezzi ed attrezzature da trasporto (diversi da autoveicoli, motoveicoli e biciclette).
Solo parzialmente fermate, invece, altre attività, come i call center, quelle per la fabbricazione di carta e di articoli in materie plastiche, l’ingegneria civile.
Si segnala che sono in sciopero i metalmeccanici della Lombardia e del Lazio.
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