Il Consiglio dei ministri, nella seduta di ieri 9 maggio, ha approvato in via definitiva il testo di un decreto legislativo in tema di risoluzione delle liti fiscali in ambito europeo per quanto riguarda la doppia imposizione.
Il decreto reca attuazione alla direttiva (UE) 2017/1852, sui meccanismi per risolvere le controversie in materia fiscale nell’Unione Europea.
Le relative disposizioni istituiscono un meccanismo vincolante e obbligatorio di definizione delle controversie tra Stati membri derivanti dall’interpretazione e dall’applicazione di accordi e convenzioni per l’eliminazione della doppia imposizione.
Si prevede – secondo quanto si legge nel comunicato stampa di fine seduta - una “procedura amichevole” in combinazione con una fase arbitrale, con scadenza definita, e un obbligo di risultato per tutti gli Stati membri.
L’obiettivo è quello di rafforzare la certezza del diritto in materia fiscale, creando un ambiente più favorevole per le imprese e per chi svolge attività transfrontaliera nonché riducendo costi di conformità e oneri amministrativi.
Il contribuente potrà dunque avvalersi di una fase arbitrale che verrebbe avviata nelle ipotesi in cui non venga raggiunto un accordo tra le autorità competenti di ciascuno degli Stati membri interessati: in questo modo, verrebbero garantiti tempi certi per l’interpretazione e l’applicazione delle convenzioni contro le doppie imposizioni.
Si rammenta che per la definizione delle controversie tra Stati membri che emergono dall'interpretazione e applicazione di accordi e convenzioni che prevedono l'eliminazione della doppia imposizione del reddito e, ove applicabile, del capitale, la direttiva 2017/1852 prevede un meccanismo suddiviso in tre fasi:
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