E’ scontro presso l’Avvocatura per chi debba anticipare i contributi (pari a quasi 800 mila euro) per il funzionamento dell’Organismo congressuale forense: se il Consiglio nazionale forense o gli Ordini territoriali.
Lo stesso Ocf, con propria Deliberazione, esprime disappunto per la soluzione prospettata dal Cnf, che con apposita lettera inviata agli Ordini territoriali, li invitava a farsi carico di detti contributi (a tal proposito, aumentando di euro 3,30 la quota di spettanza di ciascun avvocato iscritto).
Detta soluzione – si legge nella Delibera Ocf del 12 maggio 2017 – non è conforme allo Statuto dello stesso Organismo, secondo cui, all'art. 7 “i costi per l'organizzazione e la celebrazione del congresso, al netto dei ricavi, e quelli per il funzionamento di Ocf sono sostenuti dal Cnf, che li apposta nel proprio bilancio, tenendo contabilità e rendicontazione separate, e li eroga a Ocf entro i trenta giorni successivi all'approvazione dei bilanci”. Ed ancora, recita il comma seguente, “il Cnf tiene conto dei costi” per il funzionamento di Ocf “ai fini della determinazione della misura del contributo annuale dovuto dagli avvocati iscritti negli albi”, che poi “gli Ordini provvedono a contabilizzare e riscuotere”.
Ciò premesso, l’Ocf invita il Cnf ad erogare quanto prima il contributo dovuto, così come quantificato nell’ultimo bilancio approvato dall'Assemblea dei Presidenti, previa assunzione, in data anteriore alla prossima assemblea Ocf (già fissata per i giorni del 9 e 10 giugno 2017) dei deliberati necessari e conseguenti alla piena attuazione dello Statuto congressuale anche in tema di finanziamento.
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