Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 28 febbraio, ha approvato dieci disegni di legge che delegano al Governo la messa a punto di disposizioni volte alla semplificazione e al riassetto normativo e codicistico di diversi settori, compreso quello dei contratti pubblici.
Con riferimento a questo specifico ambito, la delega varata è volta a snellire, razionalizzare ed integrare l'attuale normativa sui contratti pubblici, e ciò nei settori sia ordinari che speciali, come quelli della difesa e della sicurezza.
L'obiettivo dell'intervento – si legge nel comunicato stampa di fine seduta – è quello di rendere la disciplina più semplice e chiara, limitandone sia le dimensioni che i rinvii alla normativa secondaria.
E' stato precisato che, nel dettaglio, le nuove misure sono finalizzate a promuove la responsabilità delle stazioni appaltanti nonché ad assicurare l’efficienza e la tempestività delle procedure relative a programmazione, affidamento, gestione ed esecuzione degli appalti pubblici e dei contratti di concessione.
Il fine è quello di ridurre e restituire certezza ai tempi di realizzazione delle opere pubbliche.
Previste, altresì, una razionalizzazione dei metodi di risoluzione delle controversie, anche alternativi agli strumenti giurisdizionali, ed una riduzione degli oneri di impugnazione degli atti delle procedure di affidamento.
Nella delega, infine, verrebbero introdotti principi e criteri direttivi volti ad alleggerire gli oneri burocratici e di regolazione, semplificando, così, il carico degli adempimenti che gravano sugli operatori economici.
Al Governo, verrebbe assegnato il termine di due anni per completare la riforma dei contratti pubblici: entro un anno, i principi fissati nella legge delega dovranno essere attuati attraverso la decretazione legislativa mentre entro due anni dovrà essere dettata, attraverso decreti ministeriali, la relativa disciplina esecutiva.
Il riassetto della normativa sugli appalti pubblici sarà accompagnato – da quanto annunciato dal Premier, Giuseppe Conte – da un Decreto-legge “sblocca cantieri” in cui saranno contenute le disposizioni più urgenti, decreto che, stando alle previsioni, dovrebbe essere approvato già la prossima settimana.
Un provvedimento, questo, che conterrebbe, come “punti fermi”, la previsione di una progettazione semplificata per tutte le opere di manutenzione ordinaria e, in parte, di quelle di manutenzione straordinaria, l'eliminazione dell'obbligo di indicazione della terna sui subappaltatori, l'esclusione automatica delle offerte anomale, l'eliminazione del vincolo che impedisce, a chi ha partecipato alla gara, di essere indicato come subappaltatore.
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