Il 31 gennaio 2017 si è tenuta, a Palazzo Spada, la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2017 del Consiglio di stato, alla presenza del Guardasigilli, Andrea Orlando, e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Nella sua relazione, il Presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, ha evidenziato come, nonostante le carenze di organico abbiano sfiorato punte del 40%, “il trend positivo dell’ultimo quinquennio è stato sostanzialmente confermato". E questo anche con il maggior carico dei pareri sulle riforme della pubblica amministrazione, dei contratti pubblici e delle linee guida dell’Autorità nazionale anticorruzione.
Dai dati del 2016, emerge, altresì, una riduzione dell’arretrato di oltre il 10% ed un aumento della produttività che, dall’entrata in vigore dal codice del processo amministrativo del 2010, è stato di oltre il 6%.
Positivo anche il fatto che il tempo intercorrente tra il deposito del ricorso e la prima decisione collegiale sia passato dai 700 giorni del 2010 ai 200 giorni del 2016.
Pajno ha quindi parlato del debutto del processo amministrativo telematico (PAT) a partire dal 1° gennaio 2017, appellato come “un risultato storico che ci pone all’avanguardia”.
“Rivoluzione tecnologica e organizzativa”, questa, affrontata superando non poche difficoltà.
Per il presidente, la fase di cambiamento che viene aprirsi con questo debutto ha interessaso il modo di lavorare di giudici, avvocati e personale amministrativo.
“Come accade per tutte le svolte radicali” - ha sottolineato – “il primo periodo richiederà una fase di un monitoraggio, approntando al termine, se del caso, adeguati interventi correttivi. Sono però certo che col tempo i vantaggi in termini di semplificazione, economicità, razionalizzazione delle procedure faranno dimenticare le prime difficoltà”.
Dopo aver parlato delle tematiche riguardanti l’ufficio del processo e le novità sui tirocinanti, Pajno si è soffermato sulle novità in tema di sinteticità degli atti.
La sinteticità – ha evidenziato nella relazione – “deve essere un impegno anche per i giudici, non solo per le parti, ed è per questo che, contestualmente al varo del decreto, ho indirizzato una lettera a tutti i magistrati amministrativi, invitandoli ad adottare pronunce chiare e sintetiche”.
Presente, all’inaugurazione, anche il presidente dell’Unione nazionale avvocati amministrativisti, Umberto Fantigrossi, il quale, a margine dell’apertura dell’anno giudiziario, ha sì riconosciuto un miglioramento dello stato della giustizia amministrativa rispetto a quella penale e civile.
Tuttavia - ha continuato - “se l’obiettivo è quello di assicurare la legalità nella pubblica amministrazione bisogna innovare di più e porsi traguardi più ambiziosi come l’abbattimento dell’arretrato e delle barriere economiche e territoriali che rendono la tutela in giudizio un privilegio di pochi”.
Sottolineato, dal presidente Fantigrossi, anche il grande carico di compiti che ha gravato sugli studi legali con l’avvio del PAT.
“Non ci siamo sottratti” – ha evidenziato – “ma a questo deve corrispondere un uguale coinvolgimento nelle scelte organizzative e anche nella messa in campo di rimedi alternativi al processo”.
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