Consiglio di Stato: apertura dell'anno giudiziario 2019

Pubblicato il 13 febbraio 2019

Si è tenuta ieri, presso il Consiglio di Stato, la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Insediamento del nuovo Presidente

L'apertura dell'anno giudiziario è coincisa con la cerimonia di insediamento del nuovo Presidente del Cds, Filippo Patroni Griffi, il quale ha dato lettura della relazione sull’attività della giustizia amministrativa e del proprio discorso di insediamento al vertice della giustizia amministrativa.

Giudice amministrativo a tutela dei cittadini, funzioni nella dinamica europea

Nel suo intervento, Patroni Griffi ha fatto, in primo luogo, riferimento alla tematica del giudice amministrativo e alle sue dimensioni istituzionali “esterne”, ricordando, in particolare, la ragion d'essere di tale giudice, ovvero quella di assicurare la tutela dei cittadini nei confronti del potere pubblico e garantire la legalità nell’ordinamento.

Ha evidenziato, in questo contesto, l'evoluzione della società che ha imposto una riconsiderazione in termini “non tradizionali” dei paradigmi di questa ragione d'essere, “alla luce di un’ineludibile esigenza di certezza, stabilità, fiducia nei rapporti tra cittadini e istituzioni”.

Non è questo il tempo, secondo il Presidente del Consiglio di Stato,“di certezze statiche, perché se la società è in movimento, il diritto deve essere in movimento. Questo è ancor più vero per il diritto amministrativo e per il suo giudice, perché i poteri pubblici sono in continua trasformazione”.

La funzione del giudice amministrativo è stata quindi considerata nell’ambito della complessa dinamica di respiro europeo.

Nell'attuale momento di crisi delle istituzioni politiche rappresentative, i giudici che operano in Europa, a livello nazionale e sovranazionale, sono spesso chiamati ad un’impropria supplenza, che non possono esimersi dall’esercitare quando serva a garantire diritti e tutele. Un ruolo, questo, “temporaneo” che va esercitato con cautela.

Riforma sistema disciplinare e terzietà del CDS

Nel discorso è stata evidenziata anche l'esigenza di una riforma legislativa del sistema disciplinare dei giudici amministrativi, un sistema che dovrebbe essere, per chi sbaglia, “rigoroso e tempestivo”, posto che la terzietà della magistratura “è un bene prezioso”. In ogni caso – ha precisato il rappresentante del Cds riferendosi ad alcune vicende che hanno visto coinvolti giudici amministrativi  - “singoli casi non possono delegittimare indiscriminatamente un intero corpo di magistrati.”

Facendo riferimento, poi, al carattere oggettivamente terzo delle funzioni del Consiglio di Stato, il presidente ha annunciato che, a partire dal prossimo anno, verrà data voce, nella cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, anche all’Avvocatura dello Stato e al Consiglio Nazionale Forense, come da anni richiesto dal Foro, “a suggello della proficua collaborazione tra magistratura amministrativa e avvocatura”.

Patroni Griffi: istituzioni collaborino

Nel concludere, Patroni Griffi ha evidenziato, in un momento dallo stesso definito “di crisi di crescita della nostra democrazia amministrativa”, la necessità che le istituzioni facciano uno sforzo di onestà intellettuale e, anziché delegittimarsi l’un l’altra, “sappiano riconoscere nell’apporto di ciascuno un tassello fondamentale per la costruzione del nostro futuro”, futuro che – ha sottolineato -“riposa su principi di legalità e solidarietà umana”.

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