Confindustria: la lentezza della giustizia penalizza le imprese

Pubblicato il 24 giugno 2011 Nel corso del seminario organizzato dal Centro studi di Confindustria e tenuto ieri, 23 giugno, a Roma, sul tema “Ripresa globale: dallo slancio al consolidamento. Italia in ritardo”, è emerso come le lungaggini e l'incertezza della giustizia civile italiana penalizzino la competitività del Paese, riducendo la fede nel rispetto dei contratti, scoraggiando gli investimenti anche esteri, e la stessa crescita dimensionale delle imprese.

Ed infatti, la Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha sottolineato come il peso del disservizio sia avvertito non solo dalle imprese italiane ma anche dalle multinazionali le quali, nel decidere i loro investimenti “mettono ai primi posti un indicatore come questo”.

Nel dettaglio, il direttore del Centro studi, Luca Paolazzi, ha illustrato tutte le criticità del sistema giustizia del nostro Paese, quali una geografia dei tribunali ormai obsoleta, l'insufficiente informatizzazione, la scarsa specializzazione dei giudici, la forte litigiosità, il cattivo funzionamento della Pa, l'alto numero degli avvocati, le impugnazioni senza freni.

Secondo la Marcegaglia, l'abbattimento del 10% dei tempi della giustizia civile porterebbe ad un incremento del pil dello 0,8%. Ed infatti – continua la presidente di Confindustria - ''la durata dei processi civili in Italia è molto più alta che negli altri paesi” ed in tale contesto, il costo che le imprese ed i cittadini devono sopportare è sicuramente maggiore.
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