Confermata la condanna per ingiuria per il condomino che offende

Pubblicato il 28 dicembre 2011 Con sentenza n. 48072 del 22 dicembre 2011, la Cassazione, Quinta sezione penale, ha confermato la decisione di condanna per ingiuria disposta dai giudici di merito nei confronti di una donna che aveva rivolto delle invettive ad una condomina che le aveva chiesto di cessare di fare rumore così da consentire il riposo del figlio neonato di otto mesi.

Secondo la Corte, l'espressione "va..."utilizzata dall'imputata, accompagnata dalle frasi "non mi rompere i..." e "non mi rompere il..." oltre ad essere indice di cattiva educazione e di uno sfogo dovuto a una pretesa invadenza dell'offeso, manifestava anche il disprezzo nutrito nei confronti dell'interlocutore.

Rigettando l'impugnazione della ricorrente, i giudici di legittimità hanno sottolineato come, nella specie, la motivazione con cui i giudici di merito avevano valutato la portata offensiva delle frasi pronunciate, tenendo conto del contesto nel quale il fatto si era verificato, era da ritenere congrua, immune da manifesta illogicità e, quindi, non censurabile.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Preliminare con clausola di irrevocabilità: risoluzione solo con consenso di tutti

07/02/2025

Fondo nuove competenze, domande dal 10 febbraio 2025. Come prepararsi

07/02/2025

Sicurezza sul lavoro, allergie da pollini: indicazioni INAIL

07/02/2025

Bonus investimenti ZLS, codice tributo per la compensazione nell’F24

07/02/2025

Cedu: rivedere la normativa sulle verifiche fiscali

07/02/2025

Telefisco 2025: chiarimenti su rimborso IVA e tassazione auto elettriche

07/02/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy