Condono Iva a giudizio

Pubblicato il 17 luglio 2008 E’ attesa per oggi la decisione dei giudici di Lussemburgo riguardo i condoni varati nel 2002 e prorogati nel 2003 in materia di Iva. Se venissero confermate le conclusioni dell’Avvocato generale i suddetti condoni rischierebbero di essere annullati, con pesanti risvolti negativi per l’Italia, che potrebbe essere oggetto di una nuova procedura da parte della Commissione europea, la quale disporrebbe della facoltà di chiedere alla Corte l’imposizione del pagamento di una somma forfetaria oppure di una penalità. Quindi, se la Corte di giustizia Ue dovesse dichiarare che il nostro Paese ha violato gli articoli 2 e 22 della sesta direttiva comunitaria e l’articolo 10 del trattato Ce, i contribuenti, che hanno chiuso vecchie controversie con il Fisco e si sono messi al riparo da azioni di accertamento, potrebbero trovarsi in difficoltà. Unica possibilità di salvezza per quest’ultimi è costituita dall’applicazione del principio comunitario del legittimo affidamento, che potrebbe salvare tutti quei contribuenti che ricorrendo a una norma di diritto interno, hanno chiuso le loro pendenze con l’Amministrazione finanziaria. Infatti, l’ordinamento comunitario e la giurisprudenza costante della Corte proteggono non solo i diritti già acquisiti, ma salvaguardano anche le aspettative giustificate dalla legislazione nazionale vigente, proteggendo i contribuenti interessati da conseguenze meno favorevoli rispetto a quelle che essi attendevano confidando nella norma interna.
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