Condannata la madre che allontana il figlio dal padre
Pubblicato il 07 novembre 2009
La Corte di cassazione, con sentenza n. 42370 del 3 novembre 2009, ha confermato, nei confronti di una madre, la condanna al delitto di sottrazione di persona incapace in quanto, quale affidataria del figlio minore, lo aveva portato a vivere lontano dal padre, suo ex, senza il consenso di quest'ultimo.
Anche se lei ha aveva di fatto comunicato all'uomo dove si trovava, consentendo a quest'ultimo di rimanere in contatto col bimbo, i giudici di Cassazione hanno ritenuto la donna colpevole in quanto la sua condotta aveva determinato “un impedimento per l'esercizio delle diverse manifestazioni della potesti dell'altro genitore, come le attività di assistenza e di cura, la vicinanza affettiva, la funzione educativa, identificandosi nel regolare svolgimento della funzione genitoriale il principale bene giuridico tutelato dalla norma".
Nel caso in esame, la Corte ha infatti riscontrato, in capo alla madre, la coscienza e volontà di sottrarre il minore all'altro genitore, coscienza di per sé valida “ai fini della integrazione dell'elemento soggettivo della fattispecie criminosa in esame”.