Conciliazione: obbligatoria l'assistenza del legale
Pubblicato il 12 maggio 2011
Con comunicato di ieri, 11 maggio, il ministero della Giustizia rende noto che il Guardasigilli ed i rappresentanti del CNF ed i presidenti degli Ordini e delle Unioni regionali, ad esito di una ampia ed approfondita discussione, terminata a notte fonda, su tutti i nodi più complessi dell'amministrazione della Giustizia civile e del ruolo dell'avvocatura, hanno convenuto
“di introdurre l'assistenza necessaria degli avvocati nei procedimenti di conciliazione obbligatoria e di costituire una cabina di regia permanente tra il ministro e l'avvocatura per risolvere il problema urgente dello riduzione dell'arretrato civile, con il coinvolgimento dell'avvocatura nella giurisdizione, la promozione della negoziazione assistita affidata ai difensori, la introduzione di limiti per valore alla conciliazione obbligatoria o, in alternativa, la fissazione di tariffe graduate”.
La prossima settimana il tavolo verrà riconvocato per entrare nel merito delle soluzioni tecniche da adottare. In discussione anche altre proposte, come quella di limitare l'obbligatorietà della conciliazione alle sole controversie con valore inferiore alle 5 mila euro- per la quale Alfano si è riservato di effettuare una verifica -, o quella di introdurre la possibilità di dare immediato valore esecutivo al verbale dell'accordo siglato tra avvocati, senza la necessità di alcun passaggio davanti all'autorità giudiziaria.
Nel frattempo, le polemiche all'interno dell'avvocatura non si placano: Maurizio De Tilla, per l'Oua definisce la proposta annunciata dal ministro della Giustizia come non condivisibile in quanto non tiene conto della Costituzione, delle norme europee, dei diritti dei cittadini né della decisione unanime del Congresso Nazionale degli Avvocati di Genova.