Domani 105mila professionisti eleggeranno circa 1400 consiglieri dei 140 Ordini territoriali dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Vertici decisi in 70 circoscrizioni per i dottori e in 103 per i ragionieri. Caratteristica di questa prima consultazione è infatti quella di andare al voto separati. Il voto va espresso barrando il contrassegno, il motto o il nominativo del candidato presidente. Per esprimere la preferenza a favore di uno o più candidati consiglieri è necessario barrare i nominativi prescelti. Si possono indicare fino a 9 preferenze e non è consentito il voto disgiunto. La battaglia più dura nelle circoscrizioni più grandi: Roma, Milano e Napoli. Nella capitale, per esempio, sono tre le liste dei dottori che si presentano per i nove posti in Consiglio, compreso il presidente. Si divideranno su tre fronti anche i voti dei ragionieri. Le ultime ore che precedono le elezioni saranno di attesa per tutti coloro che sperano nell’intervento della magistratura per bloccare il processo di unificazione, così come è successo a Verona. Intanto prosegue l’aggressivo affondo del Comitato Tutela dottori commercialisti, che ieri ha diffuso un appello agli iscritti in cui esorta a votare per liste che aderiscano all’abolizione del Dlgs 139/05, al confinamento dei ragionieri in “una lista di esaurimento” per cui “non abbiano elettorato passivo”.
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